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Economia | 26 luglio 2022, 14:37

Casinò di Sanremo: storia e curiosità

Il Casinò di Sanremo è uno delle sole quattro case da gioco in Italia e sicuramente una delle più affascinanti

Casinò di Sanremo: storia e curiosità

Il Casinò di Sanremo è uno delle sole quattro case da gioco in Italia e sicuramente una delle più affascinanti, complice il palazzo elegante che lo ospita e l’atmosfera spensierata della costa ligure.

Il casinò è strettamente legato a diversi aspetti della cultura italiana ed in particolare della musica, dato che qui si svolsero le prime edizioni del celebre Festival della canzone italiana. Scopriamo insieme la storia e tutte le curiosità sul Casinò di Sanremo.

L’origine del casinò

Quello di Sanremo è stato il primo casinò d’Italia, quando nel 1905 il comune rilevò la licenza dalla struttura che l’aveva esercitata fin da 1884, Villa La Sultana di Ospedaletti. L’inaugurazione avvenne il 14 gennaio di quell’anno con la denominazione di casinò Kursaal. Inizialmente si trattava di un teatro in cui si organizzavano feste, ricevimenti, concerti e spettacoli di vario genere, ma in cui si poteva anche praticare il gioco d’azzardo entrando a far parte del circolo privato.

I primi croupier che operavano all’interno della casa da gioco venivano da Ostenda, città del Belgio in cui era presente una celebre scuola. Ben presto però a Sanremo le regole del poker, delle slot e degli altri giochi divennero di casa e la professionalità dei dealer crebbe a tal punto che cominciarono ad essere considerati i migliori al mondo.

Per l’apertura del casinò con regolare licenza rilasciata dallo stato (prima c’era solo il benestare dell’amministrazione locale) bisognerà aspettare fino al 1927 con un Regio Decreto ottenuto grazie anche all’intervento diretto di Benito Mussolini. Il comune di Sanremo fu così autorizzato a praticare il gioco d’azzardo nonostante il divieto della normativa vigente: lo scopo era contrastare il successo dei casinò della Costa azzurra, nell’interesse dell’economia italiana.

Dal dopoguerra ad oggi

Durante il secondo conflitto mondiale il Casinò di Sanremo fu chiuso per riaprire ufficialmente il 31 dicembre 1945. A seguito di problemi nella gestione finanziaria negli anni successivi il casinò fu commissariato ed affidato al prefetto, che riuscì a richiamare nuovamente la clientela di alto livello grazie all’introduzione di diversi eventi e serate mondane.

Nel corso della seconda metà del ‘900 si susseguirono le gestioni da parte dei privati e del comune, che iniziò a gestire la struttura in forma stabile a partire dagli anni ’80. Nel 2001 fu costituita la società Casinò Spa, il cui socio unico è il comune di Sanremo, che ha avuto il merito di rilanciare la casa da gioco con eventi, manifestazioni culturali e di intrattenimento di respiro internazionale.

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Il palazzo

Il fascino del Casinò di Sanremo è legato a doppio filo all’edifico che lo ospita: l’edifico fu inaugurato all’apertura della casa da gioco nel 1905 e fu successivamente oggetto di ampliamenti nel corso degli anni.

La struttura è stata progettata dall’architetto francese Eugéne Ferret, e rappresenta uno dei più alti esempi di stile Liberty sulla costa ligure. La scelta di questo stile architettonico si deve al successo che esso stava riscuotendo nella vicina costa francese in quel periodo, ma si rivela particolarmente azzeccata per “la città dei fiori” dato che i motivi floreali sono uno dei cardini del Liberty.

Nel 1928 fu iniziato l’ampliamento dell’edifico con l’aggiunta di due nuove ali, delle due cupole laterali (visibili anche dalla facciata) e l’allestimento della sala 500 o sala del caminetto. Il palazzo assunse così l’aspetto che ha ancora oggi e che lo rende un luogo estremamente suggestivo.

Non da meno è l’interno, in cui si trovano sale riccamente decorate sempre in stile Liberty con sculture, elementi in ferro battuto e scenografici lampadari in vetro di Murano. E’ presente anche una sala decorata in stile medioevale e sale più moderne come l’ex-salone delle feste (oggi ospita le slot machines) e l’affascinante tetto giardino.

Non solo gioco d’azzardo

Una delle caratteristiche peculiari del Casinò di Sanremo è quello di non essere unicamente una casa da gioco, ma un punto di riferimento per la cultura e il mondo dello spettacolo. Fin dalla fine degli anni ’20 furono istituiti i “Lunedì letterari”, inaugurati dal poeta Francesco Pastonchi e oggi diventati “Martedì”, le rassegne di teatro, i pomeriggi danzanti e gli eventi di musica classica in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo (una delle sole undici orchestre stabili in Italia) e con musicisti di spicco tra cui Pietro Mascagni.

Nel 1930 fu organizzato al casinò il Torneo scacchistico internazionale di Sanremo, a cui parteciparono i più grandi giocatori di scacchi dell’epoca. Il 7 novembre 1933 si tenne la prima nazionale della commedia “Quando si è qualcuno” di Luigi Pirandello, in cui debuttò la sua attrice prediletta, Marta Abba. In quegli anni fu istituito anche il Festival della Canzone Partenopea, antesignano di quello che sarà il celeberrimo Festival di Sanremo.

Il 29 gennaio 1951 si svolse, nel Salone delle Feste del casinò, la prima edizione del Festival della Canzone italiana, che venne diffuso in diretta via radio. La casa da gioco fu la sede del Festival fino al 1976, quando per usufruire di maggiore spazio fu trasferito al Teatro Ariston.

Frequentato dall’alta società

Oggi è aperto a tutti, ma in origine il Casinò di Sanremo si distinse per la caratura elevatissima dei suoi ospiti, tra cui i massimi esponenti della nobiltà. La località di Sanremo, infatti, si era imposta all’inizio del ‘900 come meta di villeggiatura per principi, sovrani e nobili di tutta Europa e il casinò era una tappa d’obbligo per questo tipo di clientela.

Nelle sale del casinò si potevano incontrare Re Gustavo di Svezia, Re Leopoldo del Belgio, Re Faruk d’Egitto, il Principe Ranieri e Grace di Monaco solo per citarne alcuni. Molti anche i personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Vittorio De Sica, Eduardo e Peppino De Filippo.

Le curiosità

In un luogo in cui regna incontrastata la fortuna, non poteva che essere di casa anche la scaramanzia. Se siete superstiziosi, non azzardatevi ad entrare dalla porta principale del casinò, perché si dice che porti sfortuna ai giocatori. Se invece volete ingraziarvi la buona sorte, dovete toccare il piede della statua Cica Cica, una scultura di Odoardo Tabacchi del 1884 raffigurante una fanciulla nuda su uno scoglio intenta a fare gesti di scherno.

Legata al casinò è anche l’espressione tipica di saluto del Festival di Sanremo. Il presentatore Nunzio Filogamo usava dire “Cari amici vicini e lontani”: pare che questa espressione fosse un modo per richiamare l’attenzione dei commensali, dato che la prima edizione era organizzata nell’ambito di una elegantissima cena.

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