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Economia | 24 febbraio 2022, 16:30

Le abitudini degli italiani stanno cambiando: ecco come

Il web è stato a tratti l’unica valvola di sfogo per avere un minimo di socializzazione, ma non solo: ecco un articolo molto utile sul tema

Le abitudini degli italiani stanno cambiando: ecco come

Più tempo connessi, bastai ai luoghi affollati, più turismo lento e meno viaggi all’estero. Sono solo alcuni dei cambiamenti che gli italiani stanno avendo nei loro comportamenti.

Un qualcosa che è tangibile e visibile anche ‘a occhio nudo’ e che è necessario analizzare. Sia perché, comunque, è interessante dal punto sociologico e sia perché, se si lavora nel marketing, è importante approcciare in un certo modo.

Ecco, quindi, a cosa tener conto:

Più tempo online

Che il tempo sul web sia drasticamente aumentato è un dato di fatto. Nel senso che, vuoi per i vari lockdown, vuoi per le zone rosse tra il 2020 e il 2021, il web è stato a tratti l’unica valvola di sfogo per avere un minimo di socializzazione.

Proprio per questo, infatti, tante persone hanno scoperto diverse attività nuove che prima non facevano: si va dal giocare ai casinò online in Italia all’iscriversi alle varie app di dating (proprio tra il 2020 e il 2021 Facebook ha lanciato il suo ‘Tinder’, cioè FacebookDating) per passare alle ore infinite di didattica a distanza e giochi on line.

Si pensava che dopo la ‘sbornia’, si volesse avere più socialità ‘dal vivo’ ma in realtà la musica non è cambiata e il consumo on line, seppur ovviamente diminuito rispetto ai picchi pandemici, è comunque rimasto alto.

Turismo più lento e vicino

Almeno una volta da dopo la pandemia, abbiamo avuto l’occasione di avvicinarci al trekking o, comunque, abbiamo conosciuto persone che si sono dedicate alle ampie passeggiate in natura, lontano dalle persone e dallo smog cittadino.

Questo vuol dire un cambiamento radicale del turismo: più lento, di qualità e di prossimità. Certo, c’è da dire che si è stati quasi ‘costretti’ a conoscere i luoghi vicino casa, visto che andare all’estero era impossibile, però ciò ha fatto nascere nuove passioni e voglia di sentirsi parte integrante con il ‘green’.

È un turismo anche meno da mordi e fuggi, e diversi proprietari di strutture ricettive hanno rimarcato come ci siano state prenotazioni anche di persone che, tutto sommato, abitano a soli 100 chilometri dal luogo.

Luoghi affollati? Ma anche no!

I più ‘anziani’, i nativi dagli anni ’70 agli anni ’90 per intenderci, ricorderanno le lunghe folle che c’erano fuori e dentro i locali in cui si andava a ballare. Anzi, si evitavano come la peste i locali dove non c’erano tante persone perché era quasi da sfigato.

Adesso, è esattamente l’opposto. Tutto è nato, ovviamente, prima per motivi di sicurezza e, poi, è diventato quasi uno status symbol. Paradossalmente, un locale che oggi ha una capienza giusta e non è troppo affollato, è più apprezzato.

Si è scoperto, infatti, anche il bello di non stare per forza uno addosso all’altro e, anche, di ‘respirare’ un po’.

Questi sono solo alcuni dei cambiamenti che ha portato la pandemia. Un qualcosa che, siamo sicuri, le future generazioni studieranno anche nei libri e che, nel bene e male, ha segnato la vita di milioni di persone.

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