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Economia | 13 ottobre 2021, 07:00

I benefici dell’autoerotismo per la salute della prostata

Alcuni recenti studi hanno permesso di scoprire che una frequente attività sessuale, anche sotto forma di autoerotismo, può avere effetti benefici per la prostata: scopriamoli insieme grazie a questo interessante articolo

I benefici dell’autoerotismo per la salute della prostata

I disturbi della prostata rappresentano uno dei problemi più diffusi tra gli uomini, in modo particolare dopo la mezza età. Alle origini di questo inconveniente c’è un aumento delle dimensioni della ghiandola: un evento che provoca diversi disagi, sia a causa del dolore intenso che ne scaturisce, sia per i problemi urinari che ne possono derivare. Non solo: l’ingrossamento della prostata può anche essere alla base di disturbi intestinali e causare difficoltà nell’erezione. Non va dimenticato, poi, che una prostata infiammata è un fattore di rischio per il tumore.

L’attività sessuale e la salute della prostata

Alcuni recenti studi hanno permesso di scoprire che una frequente attività sessuale, anche sotto forma di autoerotismo, può avere effetti benefici per la prostata, e nel corso del tempo può assicurare il suo regolare funzionamento. Insomma, non solo non è vero che masturbarsi fa male, ma addirittura può far bene: fermo restando che, se si è in presenza di un disturbo, non si può fare a meno di rivolgersi a uno specialista per avere una diagnosi mirata. Insomma, è indispensabile consultare un urologo o un andrologo per avere certezze ed evitare diagnosi fai da te.

Gli effetti della masturbazione

Ma quali sono i vantaggi che derivano dalla masturbazione rispetto alla salute della prostata e alla prevenzione di potenziali disturbi? Per capirlo è necessario fare riferimento a uno studio che è stato effettuato, per un lasso di tempo di 10 anni, dall’Università di Harvard, i cui risultati sono stati resi noti attraverso la rivista scientifica European Urology. Ebbene, sembra proprio che l’autoerotismo e il sesso siano in grado di ridurre le probabilità di un aumento delle dimensioni della prostata e di allontanare il rischio di avere un cancro. La ricerca ha visto il coinvolgimento di quasi 32mila uomini, un campione rappresentativo protagonista di un follow up tra i primi anni ’90 e il 2010: al termine dello studio i soggetti avevano in media 59 anni di età.

La ricerca dell’Università di Harvard

A ognuno dei partecipanti è stato domandato di segnalare la frequenza mensile con la quale eiaculavano, a scadenze regolari: fra i 20 e i 29 anni, poi fra i 40 e i 49 anni e infine a un anno dal termine della raccolta delle informazioni. Concluso il follow up, sono stati quasi 4mila gli uomini che avevano un tumore alla prostata, e poco meno di 400 sono morti. In base ai dati ricavati, però, si è verificato che sia la neoplasia che gli altri disturbi hanno riguardato soprattutto gli uomini che eiaculavano con una minor frequenza su base mensile e che svolgevano atti di autoerotismo in misura limitata. D’altro canto, i partecipanti meno esposti a disturbi di ogni genere erano anche quelli che avevano una più sviluppata attività sessuale. La deduzione a cui sono giunti gli studiosi è che tra chi eiacula almeno 21 volte nel giro di un mese il rischio di avere un tumore alla prostata sia inferiore del 20% rispetto a coloro che eiaculano al massimo 7 volte nello stesso arco di tempo.

Perché l’autoerotismo fa bene?

Per il momento, a dire il vero, non sono stati ancora identificati i meccanismi per i quali una frequente attività sessuale è in grado di favorire una funzionalità prostatica ottimale, ma pare che una ragione possa essere indicata nel prevenire i ristagni delle secrezioni della prostata, i quali nel corso del tempo possono essere alla base di un’infiammazione che rappresenta un fattore di rischio importante per la comparsa di neoplasie. Ecco, quindi, che la masturbazione è ideale perché permette di eiaculare più spesso, soprattutto nel caso di chi non è coinvolto in una relazione o comunque non ha modo di avere amplessi con altre persone.

L’ipertrofia benigna

L’aumento delle dimensioni della prostata è noto anche con il nome di ipertrofia benigna. È più probabile che si sviluppi dopo i 50 anni, ma in realtà si può verificare in qualunque momento della vita di un uomo, per esempio a causa di una infezione o per colpa di uno stile di vita troppo sedentario. È sempre lo specialista che deve effettuare la diagnosi e delineare il percorso terapeutico da seguire.

A che cosa serve la prostata

Il compito più importante della prostata è rappresentato dalla produzione del liquido spermatico e dalla sua emissione. Il liquido spermatico è solo uno degli elementi che compongono lo sperma, pari più o meno a un terzo dell’eiaculato. Le secrezioni della prostata, fra l’altro, contribuiscono a rendere gli spermatozoi più resistenti alle condizioni che troveranno all’interno del canale vaginale femminile, in quanto tengono il pH sotto controllo e al tempo stesso proteggono dai batteri. Le dimensioni della prostata sono più o meno quelle di una castagna, e la sua posizione è sotto vescica a circa cinque centimetri di distanza dall’ano.

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