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Attualità | 05 febbraio 2021, 17:51

Riaperture di bar e ristoranti la sera, il CTS frena: “Rimodulare le restrizioni”. La decisione finale spetta alla politica

La decisione dovrà essere politica e studiata per "modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio"

Riaperture di bar e ristoranti la sera, il CTS frena: “Rimodulare le restrizioni”. La decisione finale spetta alla politica

Nessun via libera del Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura serale dei ristoranti in zona gialla. È lo stesso Cts a farlo sapere attraverso una nota che di fatto smentisce la notizia di un parere positivo diffusasi nelle ultime ore e avallata anche dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. 

Dal verbale della riunione del 26 gennaio 2021, emerge che gli esperti avrebbero fatto “alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”. La motivazione, spiegano sempre dal Cts, è legata al fatto che un'eventuale “rimodulazione” delle attuali restrizioni previste per le diverse zone "potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio".

La richiesta di un parere sulla possibile riapertura dei ristoranti fino alle 22 era giunta dal ministero dello Sviluppo economico a sua volta sollecitato delle associazioni di categoria. In ogni caso, secondo gli esperti la decisione finale dovrà essere politica e quindi spetterà al Governo, così come già accaduto dall’inizio della pandemia.

Inoltre dal Cts fanno sapere che per adottare nuove misure “andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi”, con la distinzione quindi tra ristoranti e bar.

Sul fatto è intervenuto il Presidente della Regione: “Rispetto alla notizia del via libera all’apertura dei ristoranti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione, il Cts ha precisato di aver analizzato alcune regole che consentirebbero alle attività di poter lavorare in sicurezza ma che la decisione definitiva spetta al Governo. L’ennesimo episodio di confusione, con comunicazioni contraddittorie: da Roma prima la frenata, poi l’apertura del viceministro alla Salute Sileri, che auspica la ripartenza. Decisioni che vanno in contrasto in poco più di un’ora, colpendo ancora una volta lavoratori e attività. Al netto di tutte le valutazioni scientifiche che vanno fatte, per quale motivo le regole che oggi ci consentono di pranzare al ristorante in sicurezza non dovrebbero essere valide anche per la cena? Mi auguro che arrivi al più presto un Governo che decida una volta per tutte e in maniera chiara, perché lasciare le attività in questo limbo e in balia dell’ennesima incertezza non fa che danneggiarle ulteriormente. E dopo mesi di sacrifici, lo trovo inaccettabile” 

Redazione

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