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Economia | 16 dicembre 2020, 20:12

I fieristi chiedono di essere riconosciuti e tornare a lavorare, Ogliaro (AFI Liguria) incontra il Sottosegretario Agea

Il vicepresidente dell'Associazione Fieristi Italiana, Gabriele Ogliaro, di Taggia, accompagnato da Roberto Marazzi, noto fierista italiano, hanno incontrato la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Laura Agea.

Il vicepresidente dell'Associazione Fieristi Italiana, Gabriele Ogliaro, di Taggia, accompagnato da Roberto Marazzi, noto fierista italiano, hanno incontrato la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Laura Agea. Sul tavolo di confronto con la rappresentante del governo la richiesta dei fieristi di essere riconosciuti a tutti gli effetti come categoria, con un codice ATECO che li distingua dagli operatori commerciali che operano ad esempio nei mercati. 

Una battaglia portata avanti da AFI, l'associazione che rappresenta almeno 60mila persone su tutto il territorio nazionale. Ad oggi, i fieristi non godono di un riconoscimento autonomo rispetto ad altri operatori commerciali. 

Superare questo primo scoglio e essere riconosciuti come categoria a se stante rappresenta la priorità di questo comparto economico. "E' stato un incontro proficuo - conferma Ogliaro - volevamo richiamare l’attenzione del Governo sulle problematiche della categoria dei fieristi. Attualmente tale categoria non gode di un riconoscimento autonomo in quanto il Codice ateco ricomprende gli operatori fieristi nelle varie macroaree merceologiche degli operatori commerciali su aree pubbliche, ivi compresi quelli che svolgono la loro attività prevalentemente (se non esclusivamente), nei mercati a cadenza settimanale". 

"A causa della mancanza di tale riconoscimento le imprese commerciali inquadrabili tra la categoria dei fieristi, dietro a ciascuna delle quali viene ricavato il reddito di almeno una famiglia, sono state costrette a interrompere la loro attività per effetto delle disposizioni anti Covid-19. - sottolinea - Questo vuol dire sospensione delle fiere e delle sagre a partire dal mese di marzo a oggi, senza considerare congrui ristori economici calcolati alla luce delle reali esigenze quotidiane".

"Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di lavoro e di confronto volto al riconoscimento dei fieristi attraverso codici ATECO - aggiunge  il vicepresidente dell'AFI - Così come abbiamo chiesto la ripresa dello svolgimento di fiere e sagre in quanto presentano la stessa morfologia strutturale dei mercati giornalieri che ad oggi risultano aperti. Gli stessi nostri Codici Ateco sono operativi quindi non risulterebbero legittimi impedimenti per i quali anche i fieristi non possano operare in tutta sicurezza all’interno di fiere e sagre".

"Queste richieste, sia organizzative che soprattutto economiche, sono state concepite per far emergere lo stato di disagio di una categoria di operatori. Per questo come AFI, ciascun operatore fierista si presterà ad autocertificare improprio periodo di inattività (verificabile dalla dichiarazione dei mancati corrispettivi) al fine di ottenere un congruo ristoro economico" - chiosa Ogliaro.

Stefano Michero

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