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Economia | 27 maggio 2020, 10:35

OREO, il biscotto americano che ha conquistato l’Italia

Il gusto inconfondibile l'ha reso il biscotto che tutti, sia adulti che piccini, sognano

OREO, il biscotto americano che ha conquistato l’Italia

I biscotti OREO sono uno degli snack americani più famosi al mondo. Il loro segno distintivo è sicuro dato dalla croccante cialda scura, al cacao che racchiude al suo interno una dolcissima crema bianca alla vaniglia.

Il gusto inconfondibile l'ha reso il biscotto che tutti, sia adulti che piccini, sognano. L'OREO può essere consumato a colazione, come dolcetto dopo pranzo o cena o ancora per fare uno spuntino goloso con un bel bicchierone di latte, certo non ci sono limitazioni alle infinite possibilità di gustarlo ad ogni ora del giorno e della notte. Una volta assaggiatone uno, smettere è difficile.

Ad attirare ancor di più i clienti di tutte le età, le continue partnership del brand dolciario americano con miti della moda e dello sport che realizzano pack unici sia per stile che per design e spingono gli utenti ad acquistare il biscotto per partecipare ai concorsi a premio. Quello che rende i biscotti OREO ancora più famosi è l'alone di mistero che aleggia appunto, attorno all'origine del biscotto, si susseguono infatti moltissime leggende metropolitane e ricche di pathos che coinvolgono la stragrande maggioranza di coloro che adorano questo genere di mistero.

Grazie allo shop online American Uncle, è possibile conoscere cinque curiosità sul biscotto che ha fatto la storia degli snack.

Gli OREO hanno già compiuto cento anni

Gli OREO sono stati immessi sul mercato precisamente nel 1912 insieme ad altre due prelibatezze: Mother Goose Biscuit e Veronese Biscuit. Se questi ultimi non sono più in commercio da parecchi anni, il biscotto con ripieno alla vaniglia ha letteralmente conquistato in mondo, è diffuso infatti in tutti gli Stati e regala incassi da record.

L'azienda che ha fatto questa scommessa, la Nabisco, ha proposto un dolce zuccheroso, in base agli standard degli americani, proponendolo però per i pochi golosi che potevano permettersi di acquistare il top. Forse questa è anche una delle ragioni ostative alla iniziale diffusione del biscotto, che solo negli ultimi anni ha letteralmente conquistato il mercato. Se difatti il biscotto ha più di cento anni, in Italia è arrivato da una decina, proprio per il prezzo inizialmente proibitivo.

Il numero degli OREO

Sul nome OREO si sa davvero poco, in assenza di comunicati ufficiali ci si attiene infatti a ciò che la società produttrice immette sul mercato e alle poche dichiarazioni che rilascia. Sappiamo infatti che non esiste un plurale differente dal nome del biscotto, che viene appunto immesso sul mercato seguendo la dicitura biscotti OREO.

Un'altra considerazione relativa al nome dovrebbe essere fatta obbligatoriamente, in molti infatti sbagliano a scriverlo, perché il nome viene sempre indicato con tutte le lettere maiuscole e non solo con la maiuscola iniziale. Questa caratteristica è un ulteriore segno distintivo che ha permesso al biscotto di restare nella mente di tutti proprio per questa sua peculiarità particolarmente evidente sulla confezione. Questi segni distintivi sono molto più importanti di una qualsiasi pubblicità e contribuiscono a lasciare un segno nella storia.

Le liti familiari dietro una grande azienda

I fondatori dell'azienda che ha creato il mitico biscotto erano due giovani fratelli: Jabob e Joseph Loose, che hanno dato vita alla American Biscuit and Manufacturing Company. Come in ogni società a gestione famigliare che si rispetti, anche loro hanno dato una mano alla storia litigando sulle sorti dell'azienda. Se infatti sulla mission della loro creazione erano d'accordo: il biscotto sarebbe dovuto diventare indimenticabile, sulle modalità di gestione economica dell'azienda non avevano le idee ben chiare.

Rivoluzionario uno, riflessivo e legato alla tradizione il secondo, quando per problemi personali Jacob si prese una pausa, Joseph attuò il proprio progetto di investimento coinvolgendo altre sue aziende nelle sua visionaria rivoluzione e creando la Nabisco, una delle società dolciarie più floride al monde. Quando Jacob fece il suo ritorno in azienda, non contento della trasformazione decise di abbandonare tutto e fondare la propria società seguendo i suoi ideali ma le cose non gli andarono bene, la sua creazione non sarà mai all'altezza di quella del fratello.

La composizione degli OREO

Ciò che nel corso degli anni ha reso il biscotto estremamente particolare, è anche il suo gusto sempre uguale. Sarebbe impossibile trovare due biscotti non identici per forma e quantità di ripieno. Questo perché più che la lista degli ingredienti, c'è un'altra caratteristica che i fautori hanno tenuto in considerazione, la percentuale di composizione. Ogni OREO è composto dal 71% di cialda al cacao e dal 29% di ripieno cremoso alla vaniglia.

Questa percentuale non è mai variata negli ultimi cento anni contraddistinguendo un prodotto unico nel suo genere che in molti hanno tentato di copiare senza alcun successo. Bisogna dire però che nel corso degli anni si sono avute delle versioni speciali di OREO, come i biscotti con doppia crema, che ovviamente hanno una percentuale differente ma il classico design e gusto inconfondibile che ormai è la firma di riconoscimento del famoso biscotto.

L'origine del nome OREO

La curiosità che più di ogni altra interessa a tutti gli amanti del famoso biscotto OREO, è l'origine del suo nome. Non si conosce nulla dell'idea geniale che ha ispirato al fondatore la parola OREO, ma come succede per ogni questione interessante, le teorie che si susseguono sono migliaia. Sul web è possibile raccoglierne tantissime alcune più o meno credibili.

Tra le più accreditate c'è l'idea secondo cui le due O, quella iniziale e quella finale, rappresentino la cialda al cacao, mentre, la RE, stia per cream, la traduzione inglese di crema. Questa teoria non è certo poco plausibile ma non sembra convincere del tutto chi sogna giorno e notte di addentare l'amato biscotto. Una seconda teoria particolarmente accreditata perché con un fondamento evidente, è quella che vede il nome ispirarsi alla confezione del prodotto. In passato infatti gli OREO si trovavano all'interno di un carta di alluminio interamente dorata, da qui, l'origine del nome OREO da or, il francese di oro.

A prescindere quindi da qualsiasi teoria si reputi più verosimile, quello che conta è la fama che il dolcetto è riuscito a conquistare nel corso del tempo. In meno di dieci anni ha conosciuto uno sviluppo senza eguali, divenendo il sogno proibito di grandi e piccini che non vedono l'ora di concedersi un momento di piacere addentando la croccante cialda e gustando la dolcissima crema.

Gli Oreo, sono riusciti a diventare uno dei più iconici snack americani diffusi in tutto il mondo, in barba alle molteplici sfide presentate dal mercato e ai tantissimi concorrenti che non sono riusciti a tenergli testa.



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