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Economia | 26 maggio 2020, 10:00

La dieta south beach è un piano dietetico messo a punto dal medico cardiologo Arthur Agatston

Tali linee guida sono considerate essenziali per raggiungere e mantenere il peso forma, diminuendo allo stesso tempo il rischio di malattie cardiovascolari ed insulinoresistenza

La dieta south beach è un piano dietetico messo a punto dal medico cardiologo Arthur Agatston

La dieta south beach è in linea con le ultime tendenze in campo dietetico, questa strategia alimentare ideata dal dottor Agatston si basa sulla restrizione nei confronti dei carboidrati, sull'indice glicemico degli alimenti e sulla scelta di grassi ritenuti salutari per l'organismo.

Tali linee guida sono considerate essenziali per raggiungere e mantenere il peso forma, diminuendo allo stesso tempo il rischio di malattie cardiovascolari ed insulinoresistenza.

Come funziona la Dieta South Beach?

Voglio illustrarvi come seguire la dieta, quindi vi riporterò in sintesi ciò che viene scritto nel libro pubblicato dal dottor Agatston.

Nella prima fase è prevista prima fase di induzione, in cui il consumo di carboidrati viene ridotto al minimo vengono tollerate solo le verdure a bassissimo indice glicemico. Si tratta del periodo più duro dell'intera dieta, ma che, a detta del Dr. Agatston, induce quegli adattamenti metabolici necessari per favorire il consumo di grassi da parte dell'organismo.

Almeno in questa prima fase bisognerà dire addio a pane, pasta, riso, patate, frutta, alcolici, torte, gelati e zucchero. I primi alimenti della lista verranno poi reintrodotti gradualmente nella seconda e nella terza fase. Questa prima fase deve durare 14 giorni, quindi due settimane, viene indicato un calo ponderale di 4-6 kg. A seguire vi porto un esempio di menù per questa prima fase.

COLAZIONE

Uova strapazzate con 2 fettine di pancetta, centrifugato di verdure

The o caffè decaffeinato corretto con latte scremato e/o dolcificanti artificiali

SPUNTINO DI METÀ MATTINA

Sedano farcito con formaggio magro

PRANZO

Insalatona a base di verdure a foglia verde, tacchino, prosciutto e formaggio a bassa percentuale di grassi

SPUNTINO POMERIDIANO

10 pomodorini con ricotta magra

CENA

Tonno, piselli e cavoli con olio di oliva

DESSERT DOPO CENA

Ricotta magra con le mandorle

Bisogna ricordare che tutti i pasti, compresi gli spuntini ed il dessert serale, devono essere consumati obbligatoriamente, anche se non si avverte il desiderio di mangiare. E' inoltre importante reintegrare molti liquidi, bevendo molta acqua.

La seconda fase è simile alla prima ma si dimostra più tollerante nei confronti dei polisaccaridi.

E’ infatti prevista la graduale reintroduzione di cibi ricchi di fibre e carboidrati complessi come la pasta, il riso ed i cereali integrali. Il consumo di tali alimenti deve comunque mantenersi ad un livello moderato, ben più basso di quello previsto dalla dieta mediterranea.

Anche il latte scremato, la maggior parte della frutta, i legumi ed il vino rosso, possono essere inseriti nella dieta con relativa tranquillità. Banane, carote, cibi ricchi di carboidrati raffinati, patate, ananas e miele andranno invece consumati con estrema parsimonia.

La dieta south beach prevede che questa seconda fase venga seguita fino al raggiungimento del peso ideale. Non è possibile dare un lasso di tempo in cui questo calo deve verificarsi, poiché esso dipende da molti fattori come dal peso di partenza, dal modo in cui una persona segue la dieta e da come il suo corpo risponde al nuovo piano alimentare.

La terza fase si caratterizza per un approccio dietetico ancor più libero che dev'essere mantenuto per tutta la vita, ogni giorno si possono mangiare senza problemi tre porzioni di cereali e tre di frutta. Grazie alle prime due fasi ed alla giusta comprensione dei capi saldi della dieta south beach, si dovrebbe garantire, questo almeno in linea teorica, il mantenimento del peso forma.

Il passaggio dalle abitudini dietetiche tipiche dei Paesi occidentali a quelle consigliate dalla dieta south beach migliorerebbe anche il profilo lipidico del sangue prevenendo sovrappeso, diabete, malattie cardiovascolari in genere ed alcuni tipi di cancro.

Se il nostro peso dovesse ritornare a salire per qualsiasi motivo, sarà sufficiente ripetere l'intero piano dietetico ricominciando dalla fase I.

Pregi della Dieta South Beach

La dieta south beach fa una netta distinzione tra carboidrati cattivi e quelli sani, incoraggiando il consumo di questi ultimi. Rientrano nella prima categoria lo zucchero e tutti gli alimenti che lo contengono in quantità significative, dolci, torte, dessert, prodotti da forno e frutta zuccherina, quindi bisognerà diminuire di molto, se non eliminare del tutto queste categorie, con molto rammarico nel secondo caso per molti di noi.

I carboidrati buoni sono quelli complessi associati a fibre, come quelli contenuti nei cereali integrali, nelle verdure ed in buona parte della frutta.

Tale strategia si è confermata particolarmente efficace nel contrastare obesità e diabete.

Il grado di sazietà dato dagli alimenti proposti è quasi sempre alto ed, insieme ai numerosi spuntini, evita la comparsa di incontrollati e pericolosi attacchi di fame, che potrebbero minare la riuscita della dieta stessa.

La dieta south beach suggerisce di consumare prevalentemente grassi mono e polinsaturi, in particolar modo gli omega-3 – di cui è ricchissimo il pesce bianco od il pesce povero- evitando quelli saturi ed i pericolosi grassi idrogenati. Grazie a questi particolari accorgimenti il rischio cardiovascolare diminuisce sensibilmente e si possono apprezzare benefici importanti anche nella riduzione del peso corporeo.

La dieta south beach pone più volte l'accento sull'importanza di una buona colazione che, insieme a piccoli e salutari spuntini, riduce il rischio di arrivare affamati a pranzo e cena.

Questa strategia può essere utile anche per contrastare il calo del metabolismo basale legato alla forte restrizione calorica che caratterizza la fase di induzione.

Difetti della Dieta South Beach

La fase I della dieta south beach è troppo restrittiva e povera di vitamine, carboidrati e sali minerali. Bisogna quindi ricordare che perdere peso non vuol sempre dire dimagrire. I chili persi nel primo periodo sono infatti dovuti in buona parte al catabolismo muscolare, al consumo delle riserve glucidiche ed alla conseguente disidratazione, situazioni molto pericolose per il nostro organismo.

Non viene riservato sufficiente spazio all'esercizio fisico che, in ogni programma alimentare che si rispetti, dev'essere inteso come parte integrante del regime dietetico.

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