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Sanremo Ospedaletti | 25 luglio 2019, 07:00

Cucinare in barca: i piccoli segreti di Roberto Pisani

Aglio no problem e in esclusiva la ricetta Gamberoni all'aceto balsamico su letto di cavolo stufato.

Cucinare in barca: i piccoli segreti di Roberto Pisani

Il celebre navigatore Bernard Moitessier era solito consumare quotidianamente diversi spicchi d'aglio crudo per curarsi.  E’ risaputo il potere terapeutico e antibiotico degli appartenenti alla famiglia liliacee commestibili (aglio, cipolla, porro, scalogno), ampiamente usati per insaporire gran parte dei piatti e per costituire la base indispensabile per risotti, sughi, salse, eccetera.  Tanto più in barca, dove un bel piatto di pasta o una insalata mista ben condita possono davvero risolvere il pasto quotidiano.  Immagino, però, che a questo punto qualcuno avrà già eccepito sulla digeribilità dell'aglio.  E non a torto, visto che per la maggior parte delle persone queste “erbette” sono un autentico macigno per lo stomaco.  Infatti contengono solfuro di allile, elemento chimico non metabolizzabile dal nostro organismo il quale, pertanto, deve espellerlo per altre vie: da qui il famigerato alito cattivo che resta anche dopo diverse ore (e per qualcuno giorni) dall’ assimilazione.

Come trovare allora il giusto compromesso tra il beneficio e il fastidio?

Il metodo c'è, basta infatti mettere in un pentolino pieno d'acqua gli spicchi d'aglio o le cipolle affettate (a proposito, lo sapevate che per eliminare la lacrimazione quando si tagliano le cipolle è sufficiente tenere tra i denti una forchetta?) e portare il tutto a ebollizione per un minuto, quindi scolare l'acqua.  

Questo semplice procedimento, chiamato dagli addetti ai lavori “sbiancamento”, permette di eliminare la componente solforosa (noterete infatti il colore giallognolo di cui si tinge l’acqua che bolle) e di rendere pertanto perfettamente digeribili i piatti che cucineremo, senza lasciare tracce fastidiose nel nostro alido.  Ognuno potrà regolarsi sul tempo di bollitura più consono alle proprie esigenze e al proprio gusto, tenendo presente che più è lunga e la bollitura maggiore è l'eliminazione delle sostanze indigeste, ma anche dei sapori.  Ciò che resta della “sbiancatura”   verrà usato normalmente per la preparazione dei soffritti per risotti, sughi e quant'altro.

 

Gamberoni all'aceto balsamico su letto di cavolo stufato.

Dosi per quattro persone:

•          16 bei gamberoni

•          1/2 Kg di cavolo verza

•          2 spicchi di aglio

•          Olio extravergine di oliva

•          2 cucchiai di aceto balsamico

 

Esecuzione:

Si taglia a fettine il cavolo rosso e si mette in padella l'aglio dopo averlo sbiancato (parentesi è sufficiente farlo bollire per un minuto eliminando l'acqua). Si soffrigge in un po' d'olio e si aggiunge il cavolo portandolo a cottura fino a quando non sarà appassito, quindi si aggiungono i gamberoni che andranno cotti per pochi minuti da ambo le parti fumandoli alla fine con l'aceto balsamico.

 Roberto Pisani è autore del libro “Cucinare in barca”, in cui spiega le regole base della cucina in barca simpaticamente illustrate dal cartoonist Tiziano Riverso. Cucinare in barca non è facile, è diverso dalla cucina di casa, ma, con pochi accorgimenti ed anche senza essere chef, è possibile non rinunciare ai piaceri della tavola nel pozzetto della vostra barca, abbinando al fascino della vela quello della cucina,

Roberto Pisani

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