"Di recente su Sanremonews ho letto il reportage di una innovativa tecnica operatoria messa in atto nell’Ospedale di Sanremo, a Gastroenterologia, sotto la supervisione del dr. Conio, assistito da un valido staff di medici ed infermieri specializzati. Del resto, la mia personale esperienza attesta la gestione ottimale del reparto in termini di prontezza, efficienza, positivo iter delle cure, anche per persone gravemente malate, che per mio consiglio si sono rivolte al dr. Conio.
Ora, un reparto non rappresenta sé stesso, ma tutto l’Ospedale, anzi Sanremo, quale città di eccellenza in campo medico: la declassificazione del reparto, di conseguenza, che dopo molte polemiche e mille discorsi, non è stato ancora revocata, è una misura che dovrebbe forse essere vista come lesiva per tutto l’Ospedale e per la nostra città. Rinnovo, da semplice cittadina, l’invito a dirimere la questione. Non dovrebbe essere una questione di principio - credo - per nessuna delle parti interessate, Regione, Comune, Ospedale, ma un cambiamento di prospettiva, dove il rispetto della salute e della vita umana viene messo al centro, senza polemiche sterili, ritornando a dare a Gastroenterologia il ruolo che merita come eccellenza.
Perché dire 'nulla cambia'? Le parole hanno un senso direi: 'declassamento' vuol dire letteralmente 'caduta in una condizione meno prestigiosa, meno autorevole'. E’ quello che meritano il lavoro e il sacrificio quotidiano di medici ed infermieri? E’ quello che ci si aspetta da una città che ha rinomanza internazionale grazie al Festival della Canzone? Sanremo non è solo canzoni, ma anche un faro della ricerca scientifica, lasciamo che tale resti.
Anna-Cristina Meinardi".