"Attila aveva appena lasciato l'Italia e i barbari del Nord davano all'impero una tregua nelle loro incursioni. Tuttavia la Liguria Marittima restava in allarme per i Vandali di Genserico, conquistatori dell'Africa, che attaccavano la Sicilia e minacciavano con le loro flotte corsare le coste dell'alto Tirreno. Nel 440 la navigazione era resa quasi impossibile dai pirati vandali.
In una di queste scorrerie dal mare, il nuovo imperatore d'Occidente Avito, ordinò al suo magister militum Ricimero di affrontare, con legni imperiali, integrati da unità liguri e toscane, sessanta navi vandale partite da Cartagine. Ricimero e i suoi riportarono una grande vittoria nelle acque sarde ai danni dei Vandali. Ricimero forte di tale impresa e istigato da Bisanzio tradì Avito, dando inizio a lotte che coinvolsero la collectio Ligurum nobilitatis.
La Liguria di Ponente peraltro rimase ancora a lungo sotto la minaccia vandala. Soprattutto nel tratto di Riviera tra Ventimiglia e Sanremo non si contarono i saccheggi e le rapine ad opera della pirateria dei Vandali. Le popolazioni non furono certo tranquille a motivo di ciò, anche se i centri rivieraschi riuscirono in qualche modo a tenere aperte le rotte verso la Spagna. Finito il periodo della reggenza ostrogota e prevalendo il partito bizantino anche in Liguria, i bizantini dell'impero d'Oriente ripresero il possesso del Mediterraneo Occidentale, Liguria compresa. Luni, la stessa Genova, Savona, Diano e altri centri come Laigueglia, Varigotti, Porto Maurizio divennero capisaldi bizantini. La regione si costituì come Provincia Maritima Italorum. La presenza dell'impero d'Oriente diede garanzia di pace e di sicurezza ai liguri dopo un lungo periodo di incertezza.
Pierluigi Casalino".