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Al Direttore | 13 febbraio 2019, 18:41

Sanremo: marciapiedi lordati dalle urine dei cani in via Volta, la lamentela di un nostro lettore (Foto)

Sanremo: marciapiedi lordati dalle urine dei cani in via Volta, la lamentela di un nostro lettore (Foto)

Un nostro lettore, Rinaldo Sartore, ci ha scritto chiedendo al Comune un intervento sulla situazione dei marciapiedi di via Volta a Sanremo:

“Da poco meno di vent’anni, via Volta ha iniziato un triste declino, testimoniato da alcuni negozi chiusi e indecorosi, e dai marciapiedi tra i più luridi. A questo proposito chiedo al responsabile del  Dipartimento di Prevenzione Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica, per quale irragionevole motivo cittadini e turisti devono camminare sui marciapiedi da poco irrorati o impregnati di urine canine; per quale ragione se un bambino cade e appoggia le manine sul suolo pubblico deve rischiare chissà quale contagio. Si può fare qualcosa per invertire la tendenza? Credo si debba fare tutto il possibile iniziando proprio dalla pulizia. E’ mai possibile che l’umanità abbia impiegato secoli per rendere igieniche le strade, un tempo fogne a cielo aperto, e recentemente non si voglia contrastare la incivile e anti igienica abitudine-diritto di certi amici degli animali secondo il quali percorrere un centinaio di metri per accompagnare il proprio amico a quattro zampe a lordare i marciapiedi davanti agli altrui ingressi sarebbe un normale diritto acquisito. Di primo mattino e la sera, in molti ‘portano fuori il cane’ si, da Corso Garibaldi in via Volta. Immaginiamo il potenziale acquirente di un alloggio che si rechi a vederne uno in Via Volta; sarà stimolato all’acquisto? I residenti e gli operatori hanno urgente bisogno, e il diritto, che i marciapiedi siano riportati e mantenuti nelle stesse condizioni di igiene e di decoro delle altre vie centrali. Inoltre è auspicabile un rilancio da parte dell’amministrazione comunale, rilancio che  potrebbe iniziare segnalando, in loco, chi era e cosa fece A. Volta. Un mezzo efficace e non troppo dispendioso potrebbe essere quello di collocare una ricostruzione della pila di Volta, sulla rotonda al centro del Largo Volta. Il comune potrebbe incentivare le attività operanti in via Volta, o ridurre le imposte ai commercianti che volessero riaprire i numerosi negozi vuoti prevedendo stimoli speciali a chi volesse aprire negozi di prodotti elettrici. Nulla favorisce il commercio meglio della concentrazione dell’offerta. In altre parole, dopo aver restituito alla Via Volta un aspetto decoroso, darle una finalità, una identità in grado di attrarre persone. Non dico di trasformare magicamente la Via Volta in rue Lumier ma, quanto meno, contrastare le tenebre, il lordume e comunicare ai giovani che la batteria non è stata inventata da Duracel ma da Alessandro Volta. Che sia una via all’altezza del suo onorabile nome evitando che Via Volta, dopo 84 anni, diventi Via Morta”.

Carlo Alessi

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