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Attualità | 17 maggio 2018, 11:10

#NativiDigitali: Check Point Software Technologies lancia l'allarme per hacker e traffici illeciti su Telegram

Nuovo appuntamento con la rubrica curata da EseDigital per SanremoNews

#NativiDigitali: Check Point Software Technologies lancia l'allarme per hacker e traffici illeciti su Telegram

Nuovo appuntamento con la rubrica #NativiDigitali, approfondimento tecnologico curato da EseDigital. Questa settimana un focus su Telegram, l'app di messaggistica conosciuta in tutto il mondo per l'alto livello di sicurezza.

Quando una manciata di anni fa arrivò l’app di messaggistica Telegram il pensiero comune era di trovarsi di fronte all’ennesimo aspirante concorrente della più famosa Whatsapp.

Due anni dopo l’immissione nel mondo delle app, Telegram, pur macinando grandi numeri, non è riuscita a togliere il primato a Whatsapp ma ha conquistato il poco lusinghiero titolo dell’app di messaggistica preferita per hacker e scambio di illeciti in genere. A lanciare la “bomba” è l’agenzia Check Point Software Technologies che si occupa di sicurezza on line.

L’indagine ha portato a galla una roccaforte del crimine fatta di traffici di droga, armi, documenti ed addirittura identità e persone. Quello che ha reso Telegram il paese dei balocchi dei cybercriminali è proprio il suo elevato standard di sicurezza, tanto che anche le forze dell'ordine avrebbero enormi difficoltà a reperire i dati. Proprio come la diretta concorrente, Telegram permette agli utenti di chattare con una o più persone permettendo di creare canali privati in cui invitare un numero illimitato di persone.

Ciò che differenzia Telegram da Whatsapp è la crittografia "end to end", presente sì su entrambe le piattaforme ma con un invalicabilità differente.  Su Telegram, infatti, è molto più facile rimanere anonimi fruitori poiché si può essere e si può contattare anche semplicemente cercando il nome utente, non mostrando il proprio numero come avviene con Whatsapp e con altre app concorrenti.

L’occasione è stata ghiotta perché gli hacker creassero dei canali di  conversazione segreti con cui scambiare informazioni riguardo materiale da diffondere, merce da vendere o qualsiasi altra azione illegale. Prima dell'arrivo di Telegram gli esperti della web mala utilizzavano sistemi per cercare l’anonimato come Tor, che mascheravano l’indirizzo IP del mittente. Alcuni dei canali Telegram utilizzati per azioni illegali provengono dalla Russia (che nei giorni scorsi ha cercato di correre ai ripari bloccando l’applicazione). Le forze dell’ordine hanno scoperto che le chat vengono anche utilizzate per reclutare possibili collaboratori.

Ogni lavoro è contrassegnato da un grado di pericolosità, fino ad arrivare al livello nero, che comporta rischi legali. Oltre che come ufficio di collocamento dell’illecito le chat di Telegram sono utilizzate per commerci di droga e sostanza varie, oltre che offrire documenti ufficiali (passaporti, carte d'identità) e trafugamento di dati bancari e codici di sicurezza.

Un’altra delle piaghe più preoccupanti e che secondo Check Point sembra particolarmente difficile da stanare è quella del mining nascosto, Ovvero estrazione (traduzione letterale di mining) di criptovalute che sfruttano le risorse del PC dei visitatori a loro insaputa. In questo modo il computer del visitatore viene trasformato in un piccolo miner di criptovalute, i cui proventi sono incassati non certo dall inconsapevole utente. Quando lo script di mining entra in funzione drena l'intera capacità elaborativa del processore, comportando ovviamente un maggior consumo energetico del sistema che va a ricadere, in misura più o meno consistente a seconda della frequenza con cui ciò accade, sulla bolletta elettrica.

La convenienza di un’app come Telegram sta proprio nella sua sicurezza. Qualunque hacker può decidere di creare una sua cerchia ristretta in cui organizzare un proprio mercato illegale. Inoltre le applicazioni di messaggistica istantanea stanno diventando sempre di più parte integrante della nostra vita, migliorando ogni volta la sicurezza degli utenti e delle conversazioni stesse. Ma Telegram per quanto potente e facilmente usufruibile non è certo l’unico mezzo del web per compiere illecito.

Ogni anno nascono nuovi strumenti ancor più sofisticati per poter compiere azioni malevole con un semplice click. Basti pensare ai kit venduti per pochi euro per il phishing fai da te, ovvero in grado di creare mail e comunicazioni farlocche per estorcere dati ad ignari visitatori.

 

 

Andrea Ventura

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