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Eventi | 21 luglio 2016, 13:26

Sanremo: tre serate dedicate a musica, teatro e poesia a cura del Teatro dell'Albero a Villa Nobel

Il primo appuntamento di domenica 24 luglio si terrà in piazza San Siro, in accordo con la provincia di Imperia, per esigenze legate all’agibilità del giardino. Le altre due date saranno regolarmente nel giardino di Villa Nobel.

Sanremo: tre serate dedicate a musica, teatro e poesia a cura del Teatro dell'Albero a Villa Nobel

Dopo il successo dello scorso anno, torna la rassegna a cura del Teatro dell’Albero “Notte di note, parole e passioni”, tre serate dedicate a reading poetico - letterario, musica e teatro.

Il primo appuntamento di domenica 24 luglio si terrà in piazza San Siro, in accordo con la provincia di Imperia, per esigenze legate all’agibilità del giardino.

Gli altri due si svolgeranno a Villa Nobel. Tutti gli incontri inizieranno alle 21.15 (ingresso libero).

Gli eventi rientrano nel calendario estivo messo a punto dall’Assessorato al turismo, cultura e manifestazioni del Comune di Sanremo, in collaborazione con la Provincia di Imperia

Di seguito gli appuntamenti:

domenica 24 luglio, piazza San Siro: “Atmosfere senza tempo”: il Teatro dell’Albero e il quartetto d’archi “Gli Archinsoliti” presentano un recital che racconta, tra parole e musica, la nostra storia. Da Vivaldi a Morricone attraverso Shostakovich e Piazzolla passando per Brahms: atmosfere disegnate e raccontate attraverso musiche che hanno fatto la storia dentro la storia. Un viaggio tra i compositori che hanno reso la musica linfa vitale per i nostri sentimenti e la nostre passioni. Con Franco La Sacra, Loredana De Flaviis, Paolo Paolino.

Così raccontano: “Esiste da sempre un multiforme e affascinante legame fra la musica e la poesia. Al pari della musica e delle forme artistiche in generale, la poesia è uno strumento per scandagliare nel profondo, per acquisire quella visione interiore che dall'essere va al cuore di tutte le cose. E' un luogo di trasformazione, un inno alla bellezza che può rifondare un mondo nuovo e pieno di luce. Può dare senso ad ogni nostro giorno: ci suggerisce che siamo un granello di polvere eppure nello stesso tempo ci rende consapevoli di far parte del Tutto. La poesia ci aiuta a crescere e fiorire. E’ davvero possibile trovare poesia nella musica e musica nella poesia per un particolare rapporto di complementarietà che fra di esse esiste ma che nulla sottrae alla specifica identità di entrambe. Eugenio Montale conobbe ed amò il melodramma e la sua conversione alla poesia avvenne anche grazie alla musica di Debussy; Jorge Luis Borges nutrì una forte la passione per le milonghe e i tango della vecchia guardia, quelli che lo riportavano alla sua infanzia; Federico Garcia Lorca per la musica gitano-andalusa dei grandi autori. Solo per citarne alcuni, quelli più vicini alla nostra contemporaneità.

La poesia canta le stagioni dell’anno, il loro susseguirsi e mutare, la natura che cambia con i colori e i suoni, il riproporsi dei riti e delle tradizioni che i cambi di stagione portano con sé.

In particolar modo l’autunno e, subito dopo la primavera, piuttosto che le stagioni più intense e decise come l’estate e l’inverno, hanno maggiormente ispirato i poeti di tutti i tempi e di ogni parte del mondo. Dai classici Virgilio e Saffo, passando per Gustave Flaubert e Alexandr Blok, fino ad arrivare a Trilussa, a Renato Fucini, a Vincenzo Cardarelli e ad Eugenio Montale. E la poesia è capace di incontrare la danza, come già accennato e di esaltare sapientemente questa straordinaria forma espressiva del corpo e dell’anima. Il filosofo e poeta francese Paul Valery intese la pratica coreutica come esperienza di trascendimento e slancio a dare visibilità all’invisibile; fece della “ballerina” la metafora di un’ idea e di un'opera poetica nel suo svolgersi, congiungendo finito e infinito, poesia e pensiero. Per queste ragioni Musica, Poesia e Danza si fondono in un’unica grande esperienza di viaggio e di conoscenza alla scoperta dell’origine e del destino di ogni essere umano”.

domenica 31 luglio, Villa Nobel: “La Nina Mala”: il Teatro dell’Albero, l’Orquesta de Querusa e i ballerini di tango argentino presentano uno spettacolo di tango argentino tratto dal romanzo di Mario Vargas Llosa (2006). Lucinda Buja, che ha scritto il testo, così racconta: “Non è stato facile trasformare "Avventure della ragazza cattiva" di Mario Vargas Llosa in una pièce teatrale, se così si può definire l' impegnativo lavoro di intarsio di musica, ballo e parole a cui si sono dedicati i musicisti del quintetto de Querusa, i maestri della scuola di tango di Alessandria e la compagnia di attori del Teatro dell'Albero. Il romanzo del Premio Nobel, infatti, si presenta come un vastissimo affresco o, meglio ancora, un mosaico le cui tessere sono spunti letterari, inserti personali e autobiografici, i più remoti luoghi geografici (dal Perù al Giappone, passando per Madrid, Parigi, Londra), eventi storici, politici, fatti di costume dagli anni '50 all'ultimo decennio del secolo scorso. Tutto questo fa da sfondo ad una storia avvincente, curiosa, drammatica e ricca di humour i cui due protagonisti, come in un lungo tango, si incontrano, si allontanano, si perdono e si ritrovano, in un ininterrotto flusso di passione, avventure, amore, devozione.

Ridurre il gran numero di personaggi e di episodi, adattandoli alla rappresentazione scenica e rispettando al contempo la tensione, propria di questo romanzo, tra realtà e finzione, tra comico e tragico, tra intimo e cosmopolita è stato stimolante e appassionante,  soprattutto per la scoperta che gradatamente ho fatto, della possibilità che voce, musica e danza confluissero ad esprimere il senso più vero che l'autore ha voluto comunicarci attraverso la sua storia, scritta in uno stile sfavillante”.

domenica 7 agosto, Villa Nobel: “Odi et Amo: l’amore al tempo degli Dei”, Teatro dell’Albero e Il Quartetto 900. Recital di poesia e musica a cura di Michele Di Martino. Regia di Edoardo Siravo con Loredana De Flaviis, Franco La Sacra, Nicoletta Napolitano, Paolo Paolino. Massimo Dal Pra' (pianoforte); Gianni Martini (fisarmonica); Mauro Parrinello (contrabbasso); Mirco Rebaudo (clarinetto e sax). Così spiegano gli artisti: “Abbiamo scelto di realizzare una lettura di testi poetici latini d’amore non solo per compiere un “viaggio” nella cultura classic, ma anche per il riconoscimento che dobbiamo alla produzione letteraria latina, così aderente e vicina alla nostra sensibilità. “Odi et amo” è una celebre frase di Catullo che ci è piaciuta per dare il nome a questo spettacolo e rappresenta non solo una geniale autobiografia scritta su una lapide ma pure una riflessione straordinaria sul grande tema dell’amore, così dibattuto e cruciale sia nella letteratura greca che nella cultura e nel mondo romano. Il nostro percorso si snoderà attraverso le opere più significative e mirabili dell’antichità, talvolta meno note al grande pubblico, per rivivere emozioni antiche, remote, per risalire il fiume dei segni che ci arriva da civiltà di cui noi siamo eredi diretti, per cogliere profondamente la visione dell’amore, del sentimento, della vita di quei tempi”.

Info. www.ilteatrodellalbero.it

Simona Della Croce

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