ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 12 gennaio 2016, 16:33

Gianluca Covatta, ex candidato Sindaco alle ultime elezioni tira le somme dei primi due anni di Biancheri

Esprime soddisfazioni per una serie di azioni intraprese dal primo cittadino ed è critico su altre.

Gianluca Covatta, ex candidato Sindaco alle ultime elezioni tira le somme dei primi due anni di Biancheri

“Quando un anno finisce, credo sia normale tirare le somme. Naturalmente mi riferisco al lavoro svolto in questo 2015 dall'attuale amministrazione. Personalmente, ritengo quello appena passato un anno di forte transizione, nel senso che, senza tener conto dei sei mesi post elezioni, questi erano i primi veri dodici mesi dell'amministrazione Biancheri”.

Lo scrive al nostro giornale Gianluca Covatta, candidato a Sindaco per ‘Sanremo Rinasce’ alle ultime elezioni amministrative, che prosegue: “E proprio dal primo cittadino vorrei partire. Continuo a rimanere felicemente sorpreso dall'attenzione che il nostro Sindaco concede a tutte le cose riguardanti la città, dal metterci la faccia nel delicato caso dei dipendenti comunali, passando per mille inaugurazioni fino al semplice rispondere via social a qualche cittadino dubbioso o spaventato. Forse vorremmo tutti, me compreso, un sindaco che in pochi mesi o anni cambiasse in toto questa città, migliorandola sotto ogni aspetto, pur sapendo che le cose, non possono risolversi in un lasso così breve di tempo. L'onda d'urto dello scandalo dei ‘furbetti del cartellino’ non era facile da ammortizzare eppure, sia nelle interviste di rito che nei fatti più strettamente materiali, credo che il primo cittadino se la sia cavata egregiamente. Naturalmente, come ogni cittadino amante della città ma ancor di più della giustizia, mi aspetto venga fatta luce sui fatti e se, dovessero esserci i presupposti di colpevolezza, prese le giuste decisioni”.

“Capitolo opere e lavori: se per quanto concerne lo spostamento dei chioschi dei fiori nella vicina Piazza Muccioli (non ci sono colpe oggettive per l'unico chiosco rimasto) siamo rimasti tutti soddisfatti, colpiti da un risultato atteso decine e decine di anni, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il cantiere navale. Premetto che non ho nulla di personale nei confronti di chi ogni giorno, non fa altro che svolgere il proprio lavoro in modo professionale, purtroppo rimango un sostenitore dello spostamento di questi ultimi. Se il cuore turistico rimane la nostra amata Via Matteotti, credo di non sbagliare nel dire che la zona del forte di Santa Tecla, anch'esso portato quasi a completamento, viene subito dopo, con i suoi punti di ristoro e di aggregazione di turisti e residenti. Nel settembre passato, lo spostamento sembrasse a tutti imminente, il cartello con un secco ‘no alla chiusura’ messo dai dipendenti, ne era la prova regina. Ed invece, siamo qui a distanza di cinque mesi e tutto è tristemente fermo. La riqualificazione della zona che va, dalla Capitaneria di porto fino al Forte di Santa Tecla, rimane un obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile. Per rimanere in tema portuale vorrei dire due parole sulle tanto decantate crociere. Proprio in questi giorni si parla in modo quasi trionfalistico di circa 13.000 croceristi scesi a terra, di cui circa 5.000 per destinazioni oltre confine sfruttando le varie escursioni. Non mi sembrano dati trionfalistici, almeno se ti chiami Sanremo, magari lo potrebbero essere per cittadine semi sconosciute ma non certo per noi. Una nave come ad esempio la Costa Fascinosa, tra equipaggio e passeggeri raggiunge da sola le 5.000 unità, per cui potete immaginare cosa sia il vero turismo da crociere. Penso sia arrivato il momento di guardare a navi ben diverse e sopratutto alla creazione di una sorta di porto che possa accoglierle, non ci sono altre possibilità”.

“Per quanto riguarda l'argomento manifestazioni, direi che la proposta che la città offre, oltre che tardiva, rimane misera. Città con nome, fama e budget inferiori a noi, organizzano meglio e diversamente. Altro discorso che tanto ha fatto discutere è la vendita dei cosiddetti gioielli comunali. Se per il Circolo del Golf tutto rimane fermo, per quanto riguarda il tribunale si è giunti ad una vendita in extremis. Vendita ritenuta vergognosa da parte dell'opposizione. Oltre al mio impegno per la città tramite la mia associazione, nella vita quotidiana svolgo il mestiere di agente immobiliare, per cui credo di poter dire serenamente la mia. Il momento del mattone, lo conosciamo tutti, chi ha la possibilità di acquisto, detta le regole, sia che si tratti di un box, di un castello o di un immobile comunale. Se qualcosa vale dieci, viene messa in vendita con la consapevolezza di poter arrivare a otto, massimo otto e mezzo, ma se hai fretta e se il bene non ha raccolto chissà quale interesse, si scende anche di più. Nessuno avrebbe potuto fare di meglio. Ho lasciato per ultimo il fattore sicurezza. Da sempre sono additato come quello che pensa solo alla sicurezza e a poco altro”.

“Il punto è che quello che si definisce altro deve per forza di cose passare dalla sicurezza. Che si tratti di turisti, di imprenditori o più semplicemente di residenti, la sicurezza è quella che rende Sanremo appetibile oppure no. Non dobbiamo mai dimenticare che non abbiamo più il commercio dei fiori a pararci le spalle e ancor meno, un terziario che possa fare da traino all'economia cittadina. Viviamo di turismo e per questo, dobbiamo presentarci bene, un soggiorno a Sanremo deve essere di relax e non di tensione. Abbiamo una nomea di città ‘cara’ e anche non troppo accogliente, per questo dobbiamo rendere tutto perfetto per chi ancora ci sceglie. Anche su questo punto trovo un più che discreto impegno da parte di questa amministrazione, sono aumentati i controlli, migliorate le telecamere, è stata aumentata la luminosità notturna in zone a rischio e sono avvenute espulsioni di persone non gradite. Certo non basta, tornare a casa la sera non è sempre sicuro, lasciare la macchina posteggiata in zone tranquille non da certezza di trovarla integra e reputo che alcune zone, non sempre perfiferiche, stiano prendendo una strada diversa da quello che si vorrebbe. Non penso che potrà tornare la Sanremo dei nostri nonni e penso nemmeno quella dei nostri padri, cerchiamo almeno di migliorare quelle per i nostri figli”.

Redazione

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