Sulla facciata del lato sud del chiostro della Chiesa di Sant’Agostino si erge una schermatura di notevoli dimensioni e che certo non passa inosservata al punto che alcune persone l’hanno rilanciata su Facebook con conseguente polemica, la costruzione in effetti ricorda vagamente una ‘spalliera svedese’, quell’attrezzo ginnico presente in ogni palestra e che tutti ricordiamo.
Ma quale è la funzione di tale opera architettonica? La struttura rientra nel più ampio progetto di riqualificazione del chiostro che ha visto in prima battuta la liberazione del giardino centrale eliminando tutte le costruzioni improprie aggiunte nei periodi successivi al ‘600 che hanno intasato il complesso.
Per la complessiva valorizzazione, finanziata con fondi PAR FAS, al fine di dare unitarietà a tutto il porticato, il progetto ha previsto anche la realizzazione della ‘facciata nuova’ sul lato sud del giardino. Tra le funzioni, secondo la volontà dei progettisti e della Soprintendenza, rientrano la schermatura delle edilizie retrostanti che essendo private non possono subire lo stesso intervento riservato ai volumi interni, riordinare il perimetro e l’ordine architettonico del chiostro e poter inserire il nuovo sistema di illuminazione.
“La tecnica, le forme e i materiali di oggi – si legge dal progetto – sono impiegati con la finalità di proporre un’architettura che rispetti la storia circostante e si ponga in dialogo con essa”, tuttavia sembra che siano in molti a non essere in accordo con questa linea di pensiero e vedono l’impiego di materiali moderni e soprattutto la forma come ‘un pugno nell’occhio’.
"La scelta di nascondere il disordine con una parete - ha spiegato l'assessore Gabriele Campagna - è stata scartata, soprattutto in virtù di una tendenza alla restaurazione non alla francese ma in chiave contemporanea. Questa struttura ha permesso un gioco di allineamenti, in questo modo si mantiene la stessa linea di gronda nei quattro lati".