Scampata chiusura per il porto di Imperia. La commissione di Vigilanza e Collaudo riunita oggi a Genova ha infatti dichiarato parzialmente agibile lo scalo del capoluogo di provincia. Si tratta di una decisione attesa dopo l'ultima riunione di martedì scorso che di fatto evita i sigilli al porto turistico.
Secondo quanto deciso dalla Commissione, l'inagibilità riguarderebbe solo alcune porzioni all'interno dei 4 moli, scalo escluso, con il conseguente trasferimento di 34 barche, su 850 attraccate, in altre zone libere e quindi sempre all'interno del bacino.
Le aree definite inagibili sarebbero le stesse evidenziate come critiche nella corposa documentazione presentata dalla Porto di Imperia sui lavori eseguiti all'interno del bacino e quelli ancora da svolgere. Spetterà ora alla Capitaneria dare successivamente altre direttive.
Mercoledì scorso intanto, a livello societario, sono scaduti i termini della proroga del concordato preventivo dati dal tribunale di Imperia alla Porto di Imperia Spa. La società ha presentato ai giudici tutta la documentazione richiesta e ora la decisione finale spetterà ai magistrati.
La procura, che ha aperto numerose inchieste sul porto tra le quali quella che ha portato in carcere il costruttore romano Francesco Bellavista Caltagirone (ora a processo a Torino per truffa ai danni dello Stato assieme ad altri dieci imputati) ha chiesto il fallimento della società. Per la procura non ci sarebbero i presupposti economico-finanziari perchè la Porto di Imperia continui a gestire lo scalo.














