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Al Direttore | 28 giugno 2011, 17:01

Sanremo: blitz della municipale in piazza Eroi Sanremesi, la risposta al nostro articolo da un lettore

Sotto la nostra relativa precisazione.

Sanremo: blitz della municipale in piazza Eroi Sanremesi, la risposta al nostro articolo da un lettore

Un nostro lettore, Alberto P., ci ha scritto per commentare l'articolo relativo all'intervento di oggi della Polizia Municipale in centro a Sanremo:

“Le parole, purtroppo, sprizzano un leghismo ed un attacco quasi lobbistico agli extracomunitari. Il tono usato è stato estremamente duro e le cifre riportate sui loro guadagni ‘esentasse’ forse da rivedere. Sulla qualità delle false griffes avrei seri dubbi in quanto difficilmente distinguibili dalle originali, quasi identiche e talmente simili a volte da alimentare il sospetto che la mano che ha cucito e lavorato quei materiali sia la stessa dei mercati paralleli. Nulla da dire sull'impegno delle forze di polizia comunali, peraltro scarse, ma per favore non parliamo con questa animosità che cela un razzismo che purtroppo è insito negli italiani. Attaccate anche i cingalesi per la qualità delle rose? Sono le stesse rose che, probabilmente arrivano dal Kenya o dal Nicaragua e che poi noi marchiamo come ‘Rose di Sanremo’. Si, perchè siamo riusciti anche a mettere in ginocchio il mondo della floricoltura locale. Come sempre, ancora una volta, noi italiani diamo un esempio di ciò che siamo, deboli con i forti e forti con i deboli. Colpiamo loro ma non colpiamo i magazzini dove vengono prodotti tali falsi e dico prodotti non stoccati. Non fermiamoci al senegalese… arriviamo alla fabbrica. E poi l'appello a non comprare tali prodotti... almeno 80% delle vendite viene effettuate ai francesi, e non credo siano così ingenui da immaginare che siano prodotti autentici. Un po’ più di... non dico tolleranza, ma di solidarietà in questi momenti ci vorrebbe, ma siamo sempre qui a creare ‘guerre fra poveri’”.

Visto che chi ha firmato l'articolo viene accusato ed etichetta come 'razzista', lo stesso risponde al nostro lettore: "Non sono razzista e tanto meno mi permetto di attaccare i senegalesi che vendono la loro merce. I dati pubblicati sono stati raccolti da fonti attendibilissime e si ricordi che le leggi di mercato parlano chiaro. Se c'è una domanda c'è anche un'offerta... e viceversa. Ma qui si giudica solo la legalità di un commercio o meno, dal vertice all'ultimo venditore, che non dimentichiamo importunano sempre chi occupa dehor e locali della città. Sulla qualità dei prodotti non intervengo personalmente perchè ho solo visto questo tipo di merce, perchè mi guardo bene dall'acquistarla. Sicuramente è meglio avere una borsa o un paio di occhiali in meno ma che durino nel tempo, piuttosto che una serie di cianfrusaglie solo per far vedere un marchio... falso".

Carlo Alessi

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