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Infermiere e salute | 11 giugno 2017, 10:09

Meduse, cosa fare e come proteggersi

Le meduse sono invertebrati acquatici che possono pungere le persone che entrano in contatto diretto con loro

Meduse, cosa fare e come proteggersi

Le meduse sono invertebrati acquatici che possono pungere le persone che entrano in contatto diretto con loro. I pungiglioni, che si trovano di solito alle estremità dei tentacoli di medusa, contengono veleni che alcune volte,  sono tossici per l'uomo.

Sebbene la maggior parte meduse non siano particolarmente pericolose per le persone, alcune sono estremamente tossiche. Nel mare mediterraneo, sulle nostre coste le meduse provocano ustioni minime, o all’estremo, una crisi anafilattica (in soggetti predisposti) mentre nei mari esteri, dove sempre più italiani si recano il discorso può essere diverso.

 

Pronto Soccorso

Il soccorritore deve aver cura di evitare danni indossando guanti ed indumenti protettivi o di qualunque barriera prontamente disponibile.

   1. Rimuovi le persone colpite dall'acqua.
   2. Pulire pungiglioni o tentacoli con un asciugamano (no pinzette).
   3. Lavare la zona interessata con acqua salata (non dolce!).

Alcune di queste misure sono già sufficienti per alcune punture di medusa, ma con altri tipi potrebbe capitare una reazione avversa. Per questo motivo, le seguenti manovre dovrebbero essere evitate senza il parere di un professionista sanitario.

    * NON lavare o bagnare la zona interessata con acqua dolce, se il danno si è verificato in acqua salata.
    * NON applicare aceto, urina, alcool o soluzioni disinfettanti sulla zona interessata.
    * Non strofinare l'area interessata.
    * NON sollevare la zona interessata al di sopra del livello del cuore.
    * NON dare farmaci.

Le punture da medusa più spesso si verificano in acqua salata, mentre nuotano o stanno a galla, quando una persona entra accidentalmente in contatto con esse. Le punture da medusa possono verificarsi, anche se una persona entra in contatto con quelle spiaggiate o che hanno distaccato i tentacoli in acqua. Alcuni tentacoli di medusa che si sono staccati sono ancora in grado di provocare punture per 2 settimane o più.

 

Segni e sintomi
Una medusa è costituita da una forma a campana con tentacoli sospesi. Aprono e chiudono il loro corpo a campana alla deriva e lentamente fluttuano e nuotano.

La puntura di una medusa può apparire gonfia, rossa, e sanguinante. L'area interessata può bruciare ed essere dolorante.

Inoltre, la persona che è stato punta può presentare uno o più di uno dei seguenti sintomi (che sono variabili, dipendono dalla potenza urticante e dalla sensibilità dell’individuo….nel dubbio: 112 … è il nuovo riferimento nelle emergenze sempre… 24 h su 24):

    * Nausea o vomito
    * Paralisi
    * Sudorazione
    * Debolezza
    * Difficoltà di respirazione
    * Crampi
    * Diarrea
    * Il dolore nelle zone non interessate , come l'inguine o ascelle

 

Quando richiedere assistenza medica:
Chiedere assistenza medica se la persona ha difficoltà a respirare, sta sanguinando copiosamente, o presenta malessere generale, e come detto sopra se presenta i sintomi:

    * Nausea o vomito
    * Paralisi
    * Sudorazione
    * Debolezza
    * Crampi
    * Diarrea
    * C'è dolore in una zona non direttamente interessata dalla puntura di medusa, come l'inguine o ascelle.

Dieci utili consigli in caso di contatto con le meduse

  1. Non strofinate bocca e occhi
  2. Evitate di lavare la parte colpita dai tentacoli della medusa con acqua dolce, questo potrebbe favorire la produzione di neurotossine in grado di causare danni a livello del sistema nervoso centrale.
  3. Non utilizzate acqua fredda o ghiaccio
  4. Non grattate la zona dove è presente l'irritazione in quanto questa azione stimolerebbe l'attività muscolare mettendo in circolo più velocemente la sostanza tossica.
  5. Lavate la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla con bicarbonato.
  6. Evitare l'utilizzo, secondo quanto consigliato dalle credenze popolari, di impacchi con aceto o ammoniaca, perché sulla loro efficacia la medicina moderna ha avanzato numerosi dubbi.
  7. L'uso di alcool è sconsigliato in quanto potrebbe stimolare l'apertura dei nematocisti, le cellule urticanti delle meduse
  8. Prima di adoperare pomate e creme è sempre bene chiedere il consiglio di un medico o uno specialista.
  9. Non rimuovete i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, meglio utilizzare le mani o uno strofinaccio  evitando così la lacerazione dei tessuti con conseguente fuoriuscita delle tossine dannose.
  10. In casi estremi, se presi dal panico, utilizzate pomate cortisoniche o antistaminiche (se scegliete le seconde è però sconsigliata l'esposizione al sole), sempre comunque sotto il controllo di un medico o un esperto.

Il rimedio migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l'applicazione di Gel Astringente al cloruro d'alluminio. Questo ha un'immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Cortisonici ed antistaminici non andrebbero bene come primo soccorso in quanto la loro azione si manifesta dopo circa mezz'ora dall'applicazione quando la fase acuta è già passata. Purtroppo non è ancora comune in Italia l'abitudine di portare con sé un Gel Astringente al cloruro d'alluminio, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara.

Bibliografia

Kite, Patricia. The Jellyfish. Toronto: Albert Whitman and Company, 1993.

Hemseley, William. Jellyfish To Insects. New York City: Gloucester Press, 1990.

Chinery, Michael. Ocean Animals. New York City: Random House Inc, 1992.

Peterson, Patrick. The Sun Herald.

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Roberto Pioppo

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