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Attualità | 11 aprile 2017, 07:11

Seborga: pochi partecipanti all'incontro con i candidati al 'trono', ma i seborghini difendono il Principato “Qualcuno è un po' demotivato, però è la nostra storia” (Reportage)

Il paese sta vivendo con serenità questa campagna elettorale, con la curiosità di chi attende l'inizio di un nuovo corso o la conferma di una figura come quella di Marcello Menegatto che, a molti, ora sembra più pronto a fare il Principe di quanto non lo fosse sette anni fa.

Il Principato è la nostra storia, Seborga è sempre stata questo”. Rispondono così alcuni seborghini, residenti o titolari di attività nel borgo, se si chiede loro quale sia il valore del Principato oggi. Difendono la loro storia, nonostante i numeri dei partecipanti all'incontro pubblico che domenica ha visto confrontarsi in piazza i due candidati al 'trono': Mark Dezzani, giornalista freelance, seborghino per scelta dal 1982 anno in cui ha deciso di trasferirsi nel Principato e Marcello Menegatto, Principe uscente che ha governato per un settennato, dopo la morte di Giorgio I. Tra le proposte dei due candidati: la costruzione di un albergo a 5 stelle, avanzata dal Principe uscente Marcello I e quella di Mark Dezzani relativa al desiderio di diversificare la floricoltura chiedendo la licenza per coltivare marijuana a uso sanitario, come avviene già in altre parti del mondo, Stati Uniti o Europa.

Il paese sta vivendo con serenità questa campagna elettorale, con la curiosità di chi attende l'inizio di un nuovo corso o la conferma di una figura come quella di Marcello Menegatto che, a molti, ora sembra più pronto a fare il Principe di quanto non lo fosse sette anni fa: “Il settennato precedente – spiega Loredana Barone, titolare di un'agenzia immobiliare a Seborga – è stato un banco di prova, era giovane ed è stato necessario prendersi un po' di tempo per capire cosa rappresentasse il suo ruolo per Seborga.”

I cittadini aspettano di vedere se ci sarà un cambio della guardia – commenta Marco Parodi, residente del Principato – anche se penso che questo sarà molto difficile. Credo che Marcello sia più conosciuto in paese e che sia più conosciuto rispetto all'altro candidato.”

C'è sicuramente una grande riconoscenza nei confronti di Marcello I che ha guidato il paese in questi sette anni dopo la morte del Principe Giorgio, a cui comunque i seborghini sono ancora molto legati: “Il primo è stato lui – commenta Delia Gradi, titolare della tabaccheria al centro del borgo – nessuno lo può dimenticare, poi Marcello ha continuato come lui, portando il nome di Seborga in tutto il mondo. Sicuramente il fatto che arrivino investitori dall'estero per aprire delle attività a Seborga, è importante soprattutto per i giovani che potrebbero avere un lavoro qua, senza andare fuori.”

Il Principato ad oggi vive di turismo, soprattutto quello straniero, moltissimo quelli che, anche in un normale lunedì mattina, affollano bar e ristoranti del paese. La costruzione di un albergo andrebbe in questa direzione e si tratta di un'idea che sembra essere apprezzata dai seborghini: “Per il paese è un discorso molto positivo – continua Marco Parodi – perché darebbe una prospettiva ai giovani che sono qua. Una struttura alberghiera in un territorio del genere incentiverebbe sicuramente il turismo.”

Reportage tra i seborghini e i titolari di attività 

Quello che non convince i seborghini è l'idea di Mark Dezzani in merito all'eventuale coltivazione di marijuana a scopi sanitari: “Non penso che sia un posto adatto per fare questo discorso” – continua sorridendo Marco Parodi.

Poche le persone che hanno seguito in piazza il discorso dei due candidati al 'trono', non più di una sessantina. Numeri che vanno però in netta contrapposizione con le crescenti richieste di tessere elettorali: sette anni fa non si recarono alle urne più di cento persone, mentre quest'anno si appresteranno a votare il loro principe almeno 200 seborghini. Un dato che fa pensare e che ha commentato anche il principe uscente Marcello Menegatto, incontrato in paese proprio mentre stavamo girando il nostro reportage: “Potrebbe essere che molti abbiano già le idee chiare su chi voteranno – commenta – e che non abbiano voluto prendere parte al dibattito.” Ma i seborghini credono ancora nel Principato? “Secondo me sì” chiosa il Principe Menegatto.

Così sembrerebbe anche dalle dichiarazioni di alcuni cittadini e titolari di attività, che però evidenziano il bisogno di ravvivare il legame fra il Principato e gli abitanti di Seborga: “Questa è una domanda difficile – continua Marco Parodi – forse dopo sette anni senza aver raggiunto forse qualche obiettivo, qualcuno si è demotivato. Credo però che basterebbe poco per riaccendere la miccia, ma bisognerebbe riuscire a capire come e perché per arrivare a far sì che questa cosa vada in porto, anche se è molto difficile.”

Più convinta Delia Gradi, titolare della tabacchieria: “La storia di Seborga è sempre stata questa, siamo un Principato, penso che i cittadini ci credano ancora.” E sul nuovo candidato? “E' una brava persona, che vinca il migliore, io non posso dare dei giudizi, quando andrò a votare esprimerò la mia idea.”

Grande assente all'incontro in piazza, anche il Sindaco di Seborga Enrico Ilariuzzi che, però, non esclude una possibile collaborazione con il prossimo Principe: “Comune e Principato siano due binari che devono viaggiare parallelamente, ma con lo stesso obiettivo: quello dello sviluppo del turismo e del rilancio del borgo. Tutto quel che c'è oltre è bene che vi sia, purché resti nei confini del folclore.”

Simona Della Croce

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