ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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| 04 febbraio 2014, 07:14

Il ricordo del militare sanremese Villy Pasquali nel racconto del nostro lettore Andrea Gandolfo

Il nostro lettore di Sanremo, Andrea Gandolfo, in occasione del centenario della nascita della medaglia d’oro al valor militare sanremese Villy Pasquali, che cadrà il prossimo 10 febbraio, ci ha inviato il ricordo delle  figura di questo soldato matuziano caduto eroicamente sul fronte jugoslavo nel 1943:

Villy Pasquali nacque a Pistoia il 10 febbraio 1914 da Felice e da Anelita Fedi. Dopo aver terminato un regolare corso di studi  presso il Liceo «G.D. Cassini» di Sanremo, si iscrisse all’Università di Torino, dove conseguì la laurea in Medicina Veterinaria nel 1939. L’anno successivo fu chiamato a frequentare il corso allievi ufficiali della specializzazione veterinaria presso la Scuola di applicazione di Pinerolo. Promosso sottotenente nel settembre 1940 ed assegnato al 1° Reggimento artiglieria alpini, nel gennaio 1942 partì per la Dalmazia sbarcando a Ragusa. Al momento dell’armistizio con gli Alleati, l’8 settembre 1943, il suo reggimento, che faceva parte della Divisione «Taurinense», si trovava dislocato nella zona del Montenegro. Fallito il tentativo di sottrarsi all’accerchiamento tedesco e di raggiungere le Bocche di Cattaro, la sua unità ripiegò allora nell’area di Gornije Polje, dove si riunì ai reparti che costituirono la Divisione «Garibaldi». Nel corso di uno di questi spostamenti, durante un conflitto a fuoco con un reparto tedesco, venne colpito mortalmente mentre numerose armi nemiche sottoponevano tutta l’area circostante a un intenso mitragliamento.

Alla sua memoria è stata assegnata la medaglia d’oro al valor militare, che reca la seguente motivazione: «Ufficiale veterinario di una grande unità dislocata oltremare, all’atto dell’armistizio, fedele al proprio dovere di soldato, si univa alle eroiche file di coloro che avevano preferito la dura e pericolosa vita della guerriglia alla umiliante resa al tedesco. Assunto volontariamente il comando di una compagnia di artiglieri trasformatisi in fanti, li guidava più volte al combattimento facendo rifulgere le sue splendide doti di combattente. Durante un attacco ad un forte presidio nemico, incurante dell’intensa reazione avversaria, si ergeva con fierezza alla testa dei propri uomini. Visto cadere un mitragliere lo sostituiva all’arma continuando il fuoco contro un pezzo anticarro tedesco; fatto segno al tiro concentrato di armi automatiche nemiche non desisteva dall’azione, restando sul posto anche quando l’arma, più volte colpita, era resa inservibile.

Sempre presente ove più aspro appariva il compito, durante una successiva azione, mentre con i suoi uomini formava una insormontabile barriera al nemico incalzante, stroncato dal fuoco nemico, immolava la sua giovinezza sul campo di battaglia. – Nikic - Cekanie - Brijestovo (Montenegro), 9 settembre - 17 settembre - 10 novembre 1943».

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