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Politica | 15 ottobre 2013, 12:36

Giordano (Pd) "Sono d'accordo con Renzi, amnistia ed indulto sono provvedimenti inutili e poco seri"

"Sono palliativi che non curano il male, sono i classici rimedi all’italiana che certificano l’incapacità atavica del Parlamento di fare le riforme che servono al Paese - ha detto - E voler strumentalizzare le parole di Renzi in chiave di congresso del PD è veramente fuori luogo".

Riccardo Giordano

Riccardo Giordano

"Non è solo una questione di legalità e coerenza, è soprattutto una valutazione negativa sulla reale efficacia di provvedimenti come l’amnistia e l’indulto". Si allarga anche in provincia di Imperia la discussione nazionale sull'amnistia e sull'indulto. Ad esprimere la sua opinione, in linea con quella del sindaco di Firenze Matteo Renzi, è il capogruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale Riccardo Giordano.

"Sono palliativi che non curano il male - ha detto - sono i classici rimedi all’italiana che certificano l’incapacità atavica del Parlamento di fare le riforme che servono al Paese. Se non si interviene alla base del problema tra quatto o cinque anni la situazione non sarà migliorata".

"Il problema non è aprire  le finestre delle carceri per fare uscire i detenuti, il problema è come si chiudono le porte all’esterno per certe tipologie di illeciti e risolvere organicamente  il problema dell’affollamento delle carceri. Renzi ha ragione a rompere quel  muro di ipocrisia e di  falso umanitarismo che si è formato tra   soggetti che storcono  il naso  ma poi non hanno il coraggio di schierarsi  per non apparire politicamente scorretti."

"E voler strumentalizzare le parole di Renzi in chiave di congresso del PD è veramente fuori luogo - specifica Riccardo Giordano - Come può il nostro partito che da sempre è fermamente contrario ai condoni edilizi e alle sanatorie fiscali approvare un provvedimento di amnistia ed indulto?  Che giustizia c’è anche  nei confronti dei detenuti  che hanno scontato la pena dal primo all’ultimo giorno?"

"Qui si parla di regole dell’amministrazione della giustizia, si parla di uguali diritti e doveri dei cittadini di fronte alla legge, non si parla di umana misericordia.  Questa logica della legislazione d’emergenza deve finire e per mettere mano ad una riforma seria della giustizia e della detenzione carceraria  l’unica cosa che proprio non si deve fare è varare provvedimenti come questi. Dobbiamo invece pretendere che il Governo, con tutti i Saggi che ha a disposizione,  vari una vera riforma e ponga la fiducia in  Parlamento. Nei Paesi seri - ha concluso - si fa così".

 

Federico Marchi

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