Giorni e giorni di polemiche e dichiarazioni politiche, dall'una e dall'altra parte per l'abbattimento del ponte sul torrente Argentina i cui lavori sono iniziati ieri. Ne abbiamo anche parlato con ciclisti e semplici cittadini che transitavano sulla ciclabile, da ieri tagliata in due. Quest'oggi abbiamo fatto alcune domande a Jacopo Siffredi, ex Consigliere comunale di Taggia anche lui al centro di tante discussioni, nei mesi scorsi, nel periodo in cui si era dimesso.
Quali sono i motivi che hanno portato alla convocazione di questa manifestazione dell’8 giugno? "Il motivo nasce da una situazione di silenzio generale da parte dell’Amministrazione rispetto ad alcune perplessità della popolazione. Credo che abbia scatenato qualcosa di abbastanza importante a livello di reazioni".
Come pensate sia stata gestita dall’Amministrazione la vicenda? "Abbiamo visto un po’ di confusione, è infatti innegabile la lieve retromarcia nel giro di due giorni con la richiesta di rinvio. Inoltre, speravamo vivamente che questa richiesta potesse essere accettata per via della presenza nella Giunta Comunale e in quella Regionale di uno stesso Consigliere".
Che posizione avete voi sull’abbattimento in sé del ponte? "Per ovvie ragioni noi dobbiamo rimetterci agli esperti, c’è anche da capire l’esistenza di unanimità o meno al loro interno. Siamo però sicuri che la chiusura, alle attuali condizioni, non è sicuramente un prestigio per le persone, i turisti e le attività sul territorio. Oltre a non essere un prestigio è sicuramente pericoloso dirottare in periodo estivo pedoni e ciclisti in massa sulla strada a traffico veicolare".
Quali piani futuri prevedete per quella zona? "Di sicuro tante battaglie, i lavori del Ponte sono solo l’inizio di un lungo discorso. Quella zona diventerà sicuramente di interesse, e saremo in prima fila per far sì che questo sia pubblico e non privato. Inoltre, fin dal 2022 in Consiglio Comunale stiamo spingendo per una pista ciclabile continua sul nostro territorio. Avevamo chiesto di far arrivare la pista ciclabile a Taggia, sviluppandola oltre che sull’argine destro anche sull’argine sinistro, sarebbe stato utile ora, perché ci sarebbe stata una vera alternativa all’interruzione causata dalla sostituzione del ponte, e nel contempo la possibilità per i ciclo turisti di arrivare in piena sicurezza anche a Taggia, sarebbe stato. Anche se tardi, sarebbe un buon punto da dove ripartire".