Quando si parla di denti sensibili si fa riferimento a una condizione che ha una notevole diffusione nella popolazione, in particolar modo in quella adulta, anche se non mancano certamente casi pediatrici o che riguardano persone anziane.
Denti sensibili è una locuzione popolare utilizzata anche dagli addetti ai lavori, ma più tecnicamente si parla di ipersensibilità dentale, un problema fastidioso caratterizzato dal fatto che i soggetti che ne soffrono avvertono una sensazione dolorosa intensa, ancorché breve, che si manifesta quando la superficie dei denti viene a contatto con bevande e cibi molto freddi o molto caldi o anche acidi o fortemente zuccherini. La sensazione di dolore viene spesso avvertita, più o meno intensamente, anche quando si spazzolano i denti.
Dal momento che l’ipersensibilità dentale è una condizione piuttosto fastidiosa, cerchiamo di capire come prevenirla e quali sono i rimedi per denti sensibili a cui si può ricorrere nel caso in cui il problema si manifesti.
Perché molte persone soffrono di denti sensibili?
Soffrono di denti sensibili quelle persone in cui lo smalto dentale non protegge adeguatamente la dentina, ovvero la parte più delicata e morbida dei denti. Questa mancata protezione è dovuta a una progressiva riduzione dello strato di smalto dentale che ha appunto il compito di proteggere il dente. La dentina può essere esposta anche quando si verifica la cosiddetta recessione gengivale.
Le cause che portano alla riduzione dello strato di smalto dentale sono variegate; fra quelle principali si ricordano un’igiene orale scorretta, patologie odontoiatriche e no e abitudini alimentari scorrette.
Igiene orale scorretta
Un’igiene orale scorretta è una delle cause più comuni di denti sensibili; lo smalto infatti può consumarsi per un uso duraturo di spazzolini con setole troppo dure, per l’utilizzo continuo di dentifrici ad azione abrasiva o sbiancante o anche per l’uso di alcuni collutori.
Patologie odontoiatriche e altre
Sfortunatamente l’erosione dello smalto dentale, con conseguente esposizione della dentina, è legata alla presenza di patologie odontoiatriche e non. Una delle principali è il bruxismo, una condizione caratterizzata da digrignamento dei denti e che nel lungo termine causa forte usura dentale.
Anche la malattia del reflusso gastroesofageo può causare erosione dello smalto; ciò si verifica quando gli acidi che risalgono dello stomaco vengono a contatto con la superficie dei denti; ovviamente l’usura dello smalto si verifica quando la condizione è cronica.
Vi sono comunque diverse altre condizioni che portano all’assottigliamento dello smalto.
Abitudini alimentari scorrette
Un consumo quotidiano di cibi eccessivamente acidi o troppo zuccherini porta nel medio-lungo termine a una riduzione dello strato dello smalto dentale. Non è quindi il consumo sporadico che causa il problema, bensì un’abitudine consolidata nel tempo.
La prevenzione e i rimedi
La prevenzione passa sempre da un’igiene orale quotidiana eseguita correttamente che deve essere anche supportata da periodiche visite dentistiche e da sedute di igiene orale professionale. È poi necessario adottare un regime alimentare equilibrato.
Nel caso in cui il problema sia presente, i rimedi principali sono costituiti dal ricorso a dentifrici specifici per i denti sensibili che agiscono riparando lo smalto dentale e ripristinandolo gradualmente isolando la dentina.
Sono utili anche i gel al fluoro che proteggono la superficie dentale; si possono a questo riguardo chiedere informazioni al proprio dentista. Esistono anche collutori appositi per denti sensibili.
Se l’erosione dello smalto dentale è legata al bruxismo, è necessario ricorrere al bite dentale, apparecchio che protegge i denti dagli effetti del digrignamento.
Infine, quando l’erosione è legata a patologie non odontoiatriche è necessario anche rimuovere, nei limiti del possibile, la causa sottostante (per esempio il reflusso gastroesofageo).














