Ogni anno la giornata di “Fondali Puliti” riporta alla luce quintali di rifiuti gettati nel corso dei mesi nelle acque di porto vecchio. Ci sono immancabili mozziconi e bottigliette di plastica, ma non mancano all’appello batterie, pneumatici, biciclette e, a volte, anche motorini. Tutte testimonianze di una inciviltà che incide non poco sulla salute di tutti.
Se da una parte “Fondali Puliti” serve per rimediare all’azione dei soliti incivili, dall’altra è necessario che gli enti pubblici si diano da fare in qualche modo per un lavoro di prevenzione e repressione. La domanda è lecita: perché non si installano le fototrappole già utilizzate nell’entroterra per sanzionare chi abbandona rifiuti speciali? La risposta affonda le radici nella burocrazia: porto vecchio si trova in un limbo normativo tra Demanio, Comune e Capitaneria di Porto e, quindi, non facile stabilire di chi sia la responsabilità del controllo e dell’eventuale installazione di telecamere di videosorveglianza.
Quindi, per il momento, il Comune ha scelto di affidarsi all’arma della prevenzione. L’assessore all’Ambiente Sara Tonegutti ha chiesto all’Accademia di Belle Arti una tesi sulle aree di conferimento dedicate ai pescatori. “Insieme ad Amaie Energia si è svolto un vertice in Capitaneria di Porto per una proposta che possa rendere i pescatori parte attiva di un progetto virtuoso - ha dichiarato in merito l’assessore Tonegutti - sono loro che vivono quell’area e serve un’attività di educazione e sensibilizzazione”. L’obiettivo è quello di posizionare dei cassonetti che possano mostrare la quantità di plastica presente nei due porti.