“Fintech” è un termine che indica, letteralmente, l’idea di "tecnologia finanziaria". È una terminologia generica adatta a qualsiasi tecnologia utilizzata per semplificare, migliorare, digitalizzare o rendere semplicemente obsoleti i tradizionali servizi finanziari di cui facciamo tutti uso da decenni.
Il settore che fa uso di questi strumenti viene chiamato, per estensione, “Fintech”. Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto modo di assistere alla nascita di aziende ambiziose e futuristiche che, con capitali inizialmente risicati, stanno riuscendo a raccogliere un importante consenso tra gli investitori.
Era assolutamente impensabile, sino a pochi anni fa, che una piccola start-up con una buona idea potesse realmente creare preoccupazioni a banche e assicurazioni multimiliardarie, eppure questo è esattamente quello che è successo negli ultimi tempi.
Il trend in questione promette un’accelerazione negli anni a venire, portando il mercato ad un livello di concorrenza progressivamente crescente che, come noto da esperienze passate nella Storia dell’umanità, avrà enormi effetti sulle tecnologie alle quali i consumatori potranno avere accesso.
La rapidità di crescita del settore è tale che, ormai, appare necessario effettuare aggiornamenti settimanali in merito alle diverse aziende fintech presenti sul mercato, con idee promettenti in grado di ricevere finanziamenti multimilionari tramite le molte piattaforme di crowdfunding reperibili online.
All’interno di questo articolo andremo a vedere meglio quali sembrano essere i principali trend da seguire nel settore per il 2022, cercando di comprendere quali tecnologie appaiano più vicine a rivoluzionare il modo in cui il mondo accede ai servizi finanziari.
Uno sguardo alle neo-bank
Una neo bank è una banca digitale che opera online senza filiali fisiche. Si tratta quindi di aziende fintech che forniscono soluzioni di pagamento finanziario digitalizzate e mobili, trasferimenti di denaro, gestione dei risparmi digitali, conti correnti, prestiti di denaro, e altro.
La previsione degli esperti del settore è quella di una crescita fortissima del settore nei prossimi anni. Basti pensare, per parlare di numeri, che alcuni analisti si siano sbilanciati dicendo che il mercato delle neo bank potrà raggiungere i 400 miliardi di dollari di valutazione entro il 2026.
Una banca che basa il suo business interamente sull’utilizzo e la popolarità della propria app per smartphone deve impiegare metriche diverse per la propria valutazione rispetto agli attori tradizionali del settore bancario. Per tale motivo, molti esperti stanno ponendo la propria attenzione sull’andamento del numero di download delle applicazioni fintech, un driver importantissimo per il settore.
Le alternative presenti sul mercato sono tante. È possibile trovare banche che offrono conti correnti multivaluta con tassi di conversione di mercato (il caso più noto, in questo caso, è Revolut) o app che aiutano a controllare il proprio livello di spesa senza superare un budget predefinito (la neo bank di questo tipo più interessante del momento è, probabilmente, Monzo).
Il trading online
I primi broker finanziari online sono nati tra il 2007 ed il 2008, proprio negli anni in cui una delle peggiori crisi economiche della Storia si stava abbattendo sui mercati mondiali. In un periodo del genere, con una fiducia nella finanza ai minimi storici, gli investitori ebbero inizialmente alcune esitazioni ad utilizzare questo nuovo canale.
Anno dopo anno, però, l’esitazione è scomparsa e, oggi, registriamo una vera e propria mania nell’utilizzo delle app mobili di investimento online. Osserviamo, in linea generale, due trend principali in questo settore:
Trading a basso costo: la critica principale mossa negli anni ai broker finanziari tradizionali è quella relativa ai loro costi di transazione elevati. I nuovi operatori del settore hanno compreso che questa situazione avrebbe creato una buona occasione di inserimento nel mercato, dando vita a conti di trading con costi di transazione ridotti (e, talvolta, addirittura nulli)
La rivoluzione delle criptovalute: la vera spinta per il settore sta arrivando dal desiderio di negoziazione di criptomonete. I broker online si stanno precipitando ad incrementare la propria offerta di token, mettendosi in diretta competizione con gli exchange specializzati, che per anni hanno dominato il settore.
I nuovi broker stanno gradualmente portando innovazioni sul mercato, con ampliamento del proprio catalogo e funzionalità - di norma legate al mondo del social trading e della formazione dei neo-investitori - che ci aspettiamo di osservare anche nel corso del 2022.
La crescita delle blockchain
Combinare i termini “fintech” e “blockchain” è un’operazione che fa gola a molti investitori. Sebbene la spiegazione esatta di come funzioni una blockchain richieda tempo e nozioni informatiche non alla portata di tutti, possiamo sintetizzare il concetto con due idee fondamentali:
Sicurezza: una struttura blockchain consente di criptare qualunque tipo di informazione relativa alla sfera della privacy di un cliente del settore finanziario e, allo stesso tempo, introdurre un importante livello di cybersecurity nel sistema
Rapidità: il passaggio di informazioni in una blockchain è estremamente rapido, misurabile in millesimi di secondo
La combinazione di questi due aspetti ha dato ad alcuni un’idea lungimirante: perché non creare sistemi di pagamento sicuri e rapidi basati sulla tecnologia blockchain? Le società che stanno fiorendo in questo settore sono tante e, per ora, ancora poco note (non tutti hanno sentito, per ora, una serie di nomi quali Zcash, Airfox, Ripple e altri), ma è probabile che questa situazione cambi radicalmente nel 2022.
Il mondo ha capito che, oltre alle criptovalute, la blockchain ha applicazioni ben più ampie (anche al di fuori del mondo finanziario). Se, dunque, le criptovalute stanno già raccogliendo un successo importante e quantificabile ormai in migliaia di dollari USA, il mondo sta ancora cercando di capire quale valore assegnare alla tecnologia blockchain al di fuori di questo ambito, il 2022 potrà essere l’anno che porterà maggiore consapevolezza su questo tema.
Le nuove assicurazioni
Nel corso di molte conferenze dedicate al mondo fintech, gli speaker amano porre domande al proprio pubblico. Tra queste, un quesito particolarmente interessante udito di frequente è: “Quanti di voi sono entrati in un’agenzia assicurativa nel corso dell’ultimo anno?”.
La risposta alla domanda, volutamente provocatoria, appare essere un numero gradualmente inferiore man mano che passano gli anni. Stipulare una polizza assicurativa, un tempo, consisteva nella firma di un plico di decine di pagine scritte in maniera fitta; un’operazione, questa, che non appare più in linea con la rapidità della vita moderna.
Da qualche anno abbiamo assistito alla nascita di una tecnologia nota con il nome di Picture-based Insurance (traducibile con “assicurazione basata sulla fotografia”). L’idea, in questo caso, è molto semplice da spiegare: alcune società hanno iniziato ad offrire veri e propri contratti assicurativi su vari prodotti ai propri clienti tramite il solo invio di una foto della merce da assicurare.
Le aziende che lavorano in questo settore sono ormai tante, tutte sono alla ricerca della formula di lettura automatica migliore delle immagini. Possiamo infatti solo immaginare le complessità legate alla creazione di un software in grado di riconoscere un oggetto in un’immagine, valutarne lo stato, formulare un valore economico e creare la proposta di assicurazione.
C’è da scommettere, però, vista l’elevata pressione nel settore, che il 2022 porti importanti novità in questo ambito.
