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Economia | 30 settembre 2020, 08:22

Fare la birra in casa con il kit: ecco ciò che serve

L’autoproduzione di birra è ormai molto diffusa, ma ci sono alcuni elementi da considerare se si vuole ottenere una bevanda di buona qualità

Fare la birra in casa con il kit: ecco ciò che serve

L’autoproduzione di birra è ormai molto diffusa, ma ci sono alcuni elementi da considerare se si vuole ottenere una bevanda di buona qualità: cosa fare per non commettere errori e non sprecare ingredienti e tempo prezioso?

Consultate le nostre indicazioni, a partire dagli strumenti utili a realizzare ciò che trovate in commercio, per godere di un prodotto fatto totalmente da voi!

Il kit

Siete novellini in materia ma volete comunque realizzare una birra come si deve? La soluzione giusta può essere quella di scegliere un kit pronto, che includa già tutto il necessario per procedere in maniera veloce ed efficace.

In questo caso non potrete personalizzare la vostra birra, ma al contrario sarà un metodo utile per avvicinarvi a questo mondo: basterà aprire la lattina inclusa, svuotare il contenuto all’interno del fermentatore, aggiungere ingredienti come lo zucchero, il lievito e l’acqua e attendere che il processo termini.

Spesso sono inclusi anche gli attrezzi, che potrete successivamente utilizzare quando vorrete passare al metodo più complesso: si tratta quindi di un investimento di denaro, in quanto questi elementi rimarranno in vostro possesso e non dovranno essere eliminati.

In sostanza, la birra che si otterrà con questo metodo non sarà certamente la migliore, ma il prendere confidenza con gli attrezzi potrà solo aiutarvi a passare allo step successivo, quando vorrete anche personalizzare la vostra birra.

Potrete cercare su siti come Buono ed economico il kit più conveniente per voi, confrontando le esperienze di altri utenti appassionati dell’homebrewing.

Il procedimento

Come funziona? Il procedimento è più o meno sempre lo stesso: all’interno delle lattine in dotazione c’è una specie di melassa, che è la base per la realizzazione della birra. Seguendo le istruzioni, potrete scioglierla in una determinata quantità di acqua. Dovrete scaldare a bagnomaria il kit e poi versare il contenuto nell’acqua calda, amalgamando per bene.

A questo punto si ottiene un mosto che dovrà essere versato nel fermentatore. Prendete il lievito e idratatelo per circa 20 minuti in un pentolino precedentemente riempito con acqua tiepida. Aggiungete dello zucchero (ne basterà una punta), lasciate riposare per circa dieci minuti e poi versate il contenuto all’interno del fermentatore.

Dopo aver sterilizzato un mestolo, mescolate bene il liquido, cercando di fornirgli più ossigeno possibile. Particolare attenzione deve essere data proprio alla sterilizzazione di tutti gli strumenti, che infatti possono diventare ricettacolo di batteri e quindi causare bei problemi.

Non solo, in quanto è opportuno sterilizzare anche le bottiglie, all’interno delle quali dovrà essere versata e conservata la birra. Come fare? Potrete usare una soluzione diluita con un po’ di candeggina, avendo poi l’accortezza di risciacquare per bene, per eliminare l’odore di questo elemento.

L’attrezzatura

Ma come scegliere il kit giusto? Cosa deve contenere, in modo da non dover affrontare un’altra spesa? Partiamo da ciò che possiamo già avere in casa e che quindi non sarà necessario acquistare.

Prima di tutto, è opportuno avere a disposizione una pentola da circa 5 L, che servirà per riscaldare l’acqua da unire al contenuto delle lattine. Inoltre sarà utile anche una bacinella o un’altra pentola, all’interno del quale lasciare le lattine a bagnomaria.

Quale preparato di birra preferire? In media, quello venduto nei kit è Lager, che permette di ottenere una buona ale. Se volete qualcosa di migliore, dovrete puntare su kit più costosi, quindi molto dipende anche da quanto volete spendere.

Difficilmente, all’interno di uno di quelli più economici, troverete il fermentatore, che spesso deve essere preso a parte. Il nostro consiglio è di acquistarne due da 30 L ciascuno, meglio se dotati di coperchio, gorgogliatore e rubinetto, accessori che possono comunque essere presi a parte.

Assicuratevi che nel kit sia incluso anche il densimetro, una colonnina in vetro dotata di scala graduata e di un bulbo che contiene un peso. A cosa serve? A determinare la quantità di zuccheri disciolti all’interno del mosto, per seguire la fermentazione e considerare anche la quantità di alcol contenuto nella birra.

Passiamo ai tubi, che dovranno essere preferibilmente crystal, che è adatto a venire a contatto con gli alimenti e che può sopportare una temperatura pari a 60°. Tuttavia, questo elemento dovrà essere sostituito di tanto in tanto, in quanto è difficile da pulire all’interno, visto che è sottile e spesso ha un diametro non superiore ai 10 mm.

Non bisogna dimenticare anche una paletta o un cucchiaio resistente al calore, i tappi e le bottiglie, una tappatrice e l’asta da travaso: quest’ultima è di fondamentale importanza, da collegare al rubinetto del fermentatore, che blocca il flusso durante il travaso, quando si passa da una bottiglia all’altra.





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