ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Economia

Economia | 24 marzo 2020, 07:11

Emergenza Coronavirus e danni per l'economia: i florovivaisti della provincia di Imperia sono in ginocchio. Scatta una petizione rivolta al Premier Conte

“Senza timore di essere smentito, le dico che a oggi il 100% della produzione primaverile di fiori recisi, piante in vaso, ornamentali, fronde e foglie del distretto del ponente Ligure e in tutta la nazione, non sarà distrutto, è già stato distrutto”.

Emergenza Coronavirus e danni per l'economia: i florovivaisti della provincia di Imperia sono in ginocchio. Scatta una petizione rivolta al Premier Conte

“...Senza timore di essere smentito, le dico che a oggi il 100% della produzione primaverile di fiori recisi, piante in vaso, ornamentali, fronde e foglie del distretto del ponente Ligure e in tutta la nazione, non sarà distrutto, è già stato distrutto”.

E' questo il grido d'allarme lanciato da alcuni florovivaisti della provincia di Imperia e di Savona che nelle scorse hanno lanciato una petizione su Change.Org diretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al Ministro alle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Ad appena due giorni dall'attivazione il documento è stato sottoscritto da oltre 500 persone.

Nel documento che accompagna la petizione si parla del grave momento di crisi che sta colpendo uno dei settori strategici del ponente ligure, a causa delle conseguenze sull'economia causate dalla situazione emergenziale che sta vivendo l'Italia con il Coronavirus e con le misure restrittive straordinarie per i cittadini e le imprese. Tutto questo sta avendo una eco fortissima sull'economia con danni ad oggi difficilmente calcolabili.

Il nostro Paese sta attraversando uno dei momenti più bui e impegnativi della sua storia. Il senso di gratitudine e di solidarietà verso persone e professionalità che in questo momento tentano, quotidianamente, di difendere la nostra salute, combattendo un nemico invisibile e inesorabile come il Covid-19, la vicinanza alle famiglie che hanno perso i propri cari non ci rende il compito semplice: combattere oggi per rivendicare le nostre estreme difficoltà, infatti, a qualcuno potrebbe sembrare una mancanza di rispetto non accettabile. - affermano i florovivaisti del ponente ligure - Non saremo oggi uniti, per denunciare la nostra situazione, se non fosse vitale per le nostre aziende, per le nostre famiglie per la nostra economia”.

“Onorevoli Presidente e Ministro, il florovivaismo si distingue all’interno del sistema agricolo per complessità biologica e tecnico commerciale. Impiega, a livello nazionale, oltre 100mila addetti, escluso l’indotto, in 27mila aziende da nord a sud. Il settore vale complessivamente 2,5 miliardi di euro. Il comparto si distingue in macroaree: la produzione di organi di propagazione GAMICA (semi, e sementi) e AGAMICA (bulbi, tuberi, rizomi e talee) nei quali operano decine di migliaia di addetti. Il settore comprende altresì attività di tipo industriale come moltiplicatori di materiale di produzione (vasi, terricci, protezione fitosanitaria), industrie di impiantistica e di macchinari specializzati. Parliamo di una crisi che comprende, oggi, mercati pubblici e privati, progettisti del verde, giardinieri, fioristi e punti vendita al dettaglio. Nell’ambito del florovivaismo sono compresi i servizi della logistica dei trasporti della consulenza tecnica e dei brevetti” - sottolineano i promotori dell'iniziativa.

“In questo quadro sono circa 5000 le aziende florovivaistiche operanti nel distretto del ponente per un totale di 12mila addetti tra la provincia di Savona e la provincia di Imperia. A fronte di una produzione nazionale, come già detto, di 2,5 miliardi di euro il nostro distretto ne sviluppa 400milioni. Le aziende di piante in vaso avrebbero dovuto cominciare la commercializzazione del loro prodotto in questo periodo, e non trovo le parole per descrivere i volti degli imprenditori che fanno caricare sui mezzi l’intera loro produzione per il macero”.

Questa situazione riguarda, oggi, decine di commercianti che acquistano le merci nei nostri mercati e che si sono visti costretti a chiudere le loro attività, riguarda, come già accennato, trasportatori senza nulla da trasportare e centinaia di produttori e operatori del settore senza prospettive. Tutto questo, non è soltanto un momento, una transizione in un momento di difficoltà, infatti, l’estrema deperibilità dei nostri prodotti, che durano mediamente da pochi giorni a poche settimane farà si che molte aziende non riescano a riaprire. Non riusciranno a sostenere, finanziariamente, un nuovo inizio con ripercussioni devastanti per un indotto nazionale che come avrete inteso è enorme” - affermano con amarezza.

“Abbiamo molto apprezzato gli sforzi e le intenzioni fin qui espresse dal decreto “cura Italia” ma senza giri di parole, quello di cui abbiamo veramente bisogno è un fondo specifico per il florovivaismo, abbiamo bisogno di denaro per non veder fallire un settore del Made in Italy che per dimensioni appare estremamente degno di particolare attenzione” - concludono i florovivaisti delle province di Imperia e Savona.  

Stefano Michero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium