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Economia | 23 agosto 2018, 16:37

Difficoltà e disagi per gli agenti della polizia locale, la nota della direzione provinciale CSA

“I cittadini e a volte anche i politici spesso ignorano che gli operatori della Polizia Locale hanno le stesse identiche qualifiche e funzioni di poliziotti statali, carabinieri e finanzieri”

Difficoltà e disagi per gli agenti della polizia locale, la nota della direzione provinciale CSA

Riceviamo e pubblichiamo la nota della direzione provinciale CSA Imperia sulle difficoltà degli agenti di polizia locale.

È cambiato il Governo, ma la situazione lavorativa dei Poliziotti Locali italiani non è ancora cambiata.
Continuiamo ad essere polizia a basso costo, impegnati quotidianamente nella vigilanza delle città, nei servizi di prevenzione, polizia stradale e giudiziaria, repressione degli illeciti, antidegrado, antiabusivismo e ordine pubblico.
Tutto questo a costo zero per lo Stato, inquadrati e retribuiti come gli impiegati comunali, senza le indennità e le tutele dei Poliziotti statali.
Colgo l'occasione visto l'importante lavoro svolto a Roma, dai vertici del CSA Ospol, per portare a conoscenza i colleghi ed i cittadini della battaglia intrapresa a Bruxelles dal nostro Sindacato, per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori delle Polizie Locali, discriminati dallo Stato, rispetto alle altre polizie, con la vergognosa esclusione dal comparto sicurezza.
Dopo una intensa attività di informazioni, di incontri e di riunioni anche fra Parlamentari dei Stati membri, il Parlamento Europeo ha inviato un "plico diplomatico" al Governo Italiano come preannunciato dalla Presidente della Commissione EU nell’audizione della delegazione CSA/OSPOL.
La petizione n.0696/2017, presentata dal Segretario Generale CSA e dal Presidente Nazionale Ospol, riguarda la necessità di un nuovo inquadramento della polizia locale da parte dello Stato Italiano.
Con questa iniziativa si evidenzia che la situazione degli agenti ed ufficiali della polizia locale, dislocati in tutti i Comuni d’Italia, è gravemente discriminatoria e può creare un serio pregiudizio anche al mantenimento dell’ordine pubblico nell’interesse di tutta quanta la collettività. Gli operatori di polizia locale infatti,  oltre ad essere privi di ogni tutela, in quanto non dotati di adeguati strumenti di protezione personale, nonché di formazione al corretto espletamento dei compiti di prevenzione e lotta contro la criminalità e il terrorismo, sono equiparati economicamente e giuridicamente ai dipendenti amministrativi delle Regioni e dei Comuni italiani. Tali discriminazioni normative, dovute al protrarsi da oltre 30 anni di una legge obsoleta ( n.65/86), sono state recepite con inquietudine dagli Eurodeputati.  Se non ci saranno importanti cambiamenti del quadro normativo, questo vergognoso divario nelle condizioni di lavoro fra i tutori dell’ordine pubblico, a seconda dell’ente di appartenenza, renderà ancor più vulnerabili i 60.000 appartenenti alla Polizia Locale.
Situazione ancor più inaccettabile se vista con l'ottica della maggior parte dei cittadini europei, che vedono nelle loro polizie locali, le uniche responsabili dell'ordine e della sicurezza pubblica.
I cittadini e a volte anche i politici spesso ignorano che gli operatori della Polizia Locale hanno le stesse identiche qualifiche e funzioni di poliziotti statali, carabinieri e finanzieri, questo però non può e non deve essere  ignorato dallo Stato ; è tempo di giustizia e di riforme , o ci tolgono le qualifiche e facciamo solo gli ausiliari del traffico o ci inseriscono nel Comparto sicurezza e nelle categorie di lavoro usurante.

C.S.

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