Danneggiamenti per rappresaglia politica a Imperia Castelvecchio nel 1924, il racconto di Pierluigi Casalino

Il clima di accesi contrasti politici a due anni dall'avvento del regime fascista non si era ancora placato anche nella città Imperia, nel frattempo divenuta, con il suo nuovo nome, capoluogo di provincia a seguito della sua unificazione con i suoi diversi centri limitrofi.

Il Questore di Imperia con una nota riservata dell'8 novembre 1924 informava in proposito il Prefetto che nella notte dal 27 al 28 ottobre ‘ignoti, forzata, con strumenti atti allo scasso, la porta d'ingresso del negozio di verdura e commestibili gestito da Ughes Gaetano, socialista nella frazione di Castelvecchio S.M.M. penetrarono nel locale asportandone alcune ceste di mele e uva che rovesciarono sulla via allo scopo di deteriorare la merce. Passati poi davanti all'esercizio pubblico di Agnese Bianca (moglie del noto socialista Bonavera Giovanni detto ‘di Dio’) frantumarono a colpi di bastone la lampadina esterna dell'osteria e arrecarono danni ad una panca che trovavasi presso la porta. l'Ughes, nel denunciare il fatto, che riveste il carattere del reato di cui all'art. 424 N. 2 C.P. ha dichiarato di ritenere di trattarsi di rappresaglia politica. L'Agnese non ha sporto querela, il danneggiamento della stessa non è perseguibile d'ufficio’.

Fin qui il rapporto della Questura di Imperia, mentre giungevano voci di un possibile movimento di fuorusciti Italiani dalla Francia con ‘minaccia di varcare la frontiera’.