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Attualità | 07 settembre 2016, 07:41

Sanremo: via Debenedetti unisce piazza Eroi con piazza San Siro, ma chi era Pietro Debenedetti?

Le sue note biografiche raccolte dallo storico Andrea Gandolfo.

Sanremo: via Debenedetti unisce piazza Eroi con piazza San Siro, ma chi era Pietro Debenedetti?

A Sanremo c’è una via centralissima, percorsa ogni giorno da migliaia di persone, che collega piazza San Siro con piazza Eroi Sanremesi. Si tratta di via Debenedetti di cui, però, molti ignorano l’identità e la vita del titolare. Per colmare questa lacuna ecco alcune brevi note biografiche su Pietro Debenedetti, curate dallo storico Andrea Gandolfo, che fu un benefattore sanremese vissuto tra l’ultimo venticinquennio del Settecento e la seconda metà del secolo successivo.

Pietro Debenedetti nacque a Sanremo l’11 luglio 1775 dall’avvocato Gerolamo e da Maria Maddalena (Rosa) Capone. Di sentimenti profondamente umanitari, non avendo avuto figli, terminò i suoi giorni, tutti dedicati ai più bisognosi, disponendo con testamento datato 10 gennaio 1855 (rogato dal notaio Rodi), e confermato con altro del 15 settembre 1858 dallo stesso notaio, che l’usufrutto dei suoi beni spettasse alla moglie Caterina Grossi, ma che la proprietà della sua casa, dei fondi e delle botteghe del quartiere Spirito Santo, passasse al nipote, canonico, avvocato Giovanni Borea, con l’obbligo di costituire ogni anno in perpetuo, una dote di trecento lire destinata a quella ragazza che fosse stata riconosciuta povera dal prevosto di San Siro.

Pure a titolo di legato lasciò ancora al detto canonico due terre, una in regione Bonmoschetto e l’altra in Pian di Nave, con l’obbligo di dare ai poveri di età superiore ai quindici anni, un soldo ognuno, tutti i venerdì di ogni settimana. Questi beni, con l’aggiunta della mobilia, dell’argenteria e degli altri oggetti lasciati alla moglie, e da questa al Borea, vennero in seguito, con testamento del 24 maggio 1871 (rogato dal notaio Nota) destinati dai Borea alla fondazione di un Monte di Pietà che, costituito in Ente con Regio decreto del luglio 1873, non entrò tuttavia mai in funzione in quanto i fondi del lascito furono devoluti all’erezione dell’Asilo di carità. Debenedetti lasciò invece in eredità tutti gli altri beni all’Ospedale Civile, dove venne murata una lapide sotto il suo busto in marmo, con la seguente iscrizione dettata dall’abate Antonio Amoretti: «Pietro Debenedetti / Patrizio sanremese / che con raro esempio di carità / larga parte del ricco suo censo / volle consacrata a questo Ospizio / l’Amministrazione / alla grata memoria dei cittadini / raccomandava / MDCCCLXXII / morì in età di LXXXIV anni / il MDCCCLVIII». Quando venne chiusa la sede dell’Ospedale Civile di allora, che si trovava accanto alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, e aperta quella nell’antico convento dei padri di San Nicola, la lapide fu abbandonata.

Soltanto nel 1939, con l’apertura del nuovo Ospedale su punta Francia, ha ritrovato il posto degno per ricordare ai posteri un così tanto benemerito benefattore della comunità sanremasca nel corridoio d’ingresso al piano terreno del nosocomio sotto il busto marmoreo. Debenedetti morì a Sanremo il 14 novembre 1858. Su deliberazione del Consiglio comunale del 28 novembre 1870 gli venne dedicata la via, già denominata via Spirito Santo, che da piazza Eroi Sanremesi conduce a piazza San Siro.

Redazione

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