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Attualità | 25 settembre 2015, 07:21

Grazie ad una ditta di Sanremo la 'Terra dei Fuochi' a Napoli potrà tornare ad essere coltivata senza pericoli

Intervento della 'Green Innovation' nella ex discarica di via Montagna Spaccata, una lingua di asfalto che si trova alla periferia occidentale di Napoli. Una zona deturpata dalla presenza di ben 4 discariche, tra quelle autorizzate e quelle abusive.

Grazie ad una ditta di Sanremo la 'Terra dei Fuochi' a Napoli potrà tornare ad essere coltivata senza pericoli

Anche la ‘Green Innovation’, azienda di Sanremo specializzata in idee innovative e soluzioni semplici per migliorare la vita nel rispetto dell’ambiente, al lavoro nella zona di Napoli per bonificare la tristemente nota ‘Terra dei Fuochi’.

L’azienda matuziana, infatti, sta lavorando alla riduzione dei ‘picchi’ di metano e idrocarburi non metanici, dalla ex discarica di via Montagna Spaccata, una lingua di asfalto che si trova alla periferia occidentale di Napoli. Una zona deturpata dalla presenza di ben 4 discariche, tra quelle autorizzate e quelle abusive.

La discarica è chiusa, ma è ancora viva e continua ad emettere nell’aria sostanze potenzialmente pericolose oltre che effluvi nauseabondi, insopportabili per chi vive nella zona. Ma, grazie anche alla ‘Green Innovation’ di Sanrem, nell’aria qualcosa sta cambiando. I rilievi dell’Arpac, i cui risultati sono stati diffusi all’inizio dell’estate, indicavano una riduzione dei picchi di metano e idrocarburi non metanici. Una tendenza confermata anche dagli ultimi esami effettuati sempre dall’agenzia regionale per l’ambiente a distanza di tre mesi dai primi controlli e che saranno ufficializzati questa settimana.

L’azienda sanremese ha eseguito una serie di inoculazioni nel terreno di microrganismi capaci di assorbirle le emissioni nocive, una sperimentazione che sta portando a miglioramenti nella qualità dell’area della maxi-discarica dei veleni.

Ovviamente, come spesso capita in questi casi, la sperimentazione ha fatto storcere il naso a molti, ma l’Amministratore della ‘Green Innovation’ ha risposto molto chiaramente, bevendo la miscela dei micro organismi, destinata al terreno della ex discarica. In questo modo ha voluto dimostrare che non sono nocivi per l’uomo, ma non lo sono nemmeno per gli animali e le piante.

Con l’azienda di Sanremo, quindi, la ex discarica potrebbe trasformarsi da bomba ambientale a polo di sperimentazione di tecnologie ecologiche. Nel giro di tre anni i terreni potranno addirittura essere coltivati.

Carlo Alessi

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