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Politica | 05 giugno 2012, 21:25

Problemi sul futuro del porto turistico di Imperia: intervento di Pier Paolo Ramoino (PSI)

Problemi sul futuro del porto turistico di Imperia: intervento di Pier Paolo Ramoino (PSI)

"Non è certo la conclusione dell’amministrazione Strescino ad evidenziare da sola tutti i problemi aperti sul futuro di Imperia, ma uno comunque si presenta in maniera eclatante: il porto, non solo in quanto non concluso, ma irrisolto nel ruolo che deve svolgere per la città".

Lo scrive Pier Paolo Ramoino, della segreteria provinciale del Partito Socialista Italiano, che prosegue: "Una premessa va però fatta. Il Centro Sinistra può rivendicare a ragione di aver posto con correttezza alcune questioni:
- le perplessità espresse sulla dimensione eccessiva della struttura con tutti problemi di impatto conseguenti.
Le modalità e la trasparenza dell’assegnazione dei lavori , la gestione e la realizzazione degli stessi e l’operato e il ruolo del Comune sulla Porto di Imperia.
La battaglia vittoriosa per la realizzazione del Parco Urbano al posto del campo pratica per il golf, che avrebbe ulteriormente accentuato la separatezza del porto dal corpo urbano".

"Perché mi sembra questo il problema - va avanti Ramoino - il porto e le sue strutture erano state concepite proprio in separatezza dalla città. La pausa imposta dal commissariamento del Comune deve venire utilizzata per apportare le dovute correzioni di rotta, o meglio per effettuare una vera e propria virata nel modo di  concepire ed intendere la struttura oggi al centro di tante attenzioni. Il porto ormai c’è e di ciò non si può che prenderne atto: le indagini della magistratura faranno il loro corso e porteranno all’accertamento delle responsabilità ma ora è perfettamente inutile piangere sul latte versato o cospargersi il capo di cenere folgorati sulla via di Damasco. L’opposizione come si è detto, e noi socialisti che della stessa facciamo parte (è bene ricordarlo) anche nell’ultima campagna elettorale è stata cassandra inascoltata da gran parte dei cittadini, forse illusi dai solenni proclami del centrodestra.  L’opposizione oggi è la sola ad avere la credibilità per effettuare proposte e progetti risolutivi che portino alla costruzione di una nuova e diversa funzione per le strutture del porto turistico e ad un diverso modo di “pensare” un approdo che ha la grande fortuna di essere inserito nel cuore del contesto urbano e che può e deve essere la  porta per la città e per tutte le realtà economiche che vi gravitano, a partire dall’entroterra al basso Piemonte.

Importante potrebbe essere l’inserimento in rete di una offerta di ospitalità e di attracco che privilegi ed attiri il diporto di passaggio e  che valorizzi  ed evidenzi  le opportunità turistiche tra le quali ad esempio quella della pista ciclabile, non ancora sufficientemente promossa e conclusa, e la ricchezza della realtà ambientale e paesaggistica (oltre che eno-gastronomica) del territorio imperiese e del suo entroterra".

"Tutto ciò era finanziabile con i fondi offerti dal Programma Italia Francia Marittimo - termina l'esponente del Psi - che ci avrebbe inserito in un grande network mediterraneo (l’Università di Genova aveva al proposito effettuato un studio), ma questo, a quanto risulta a noi socialisti, è stato lasciato cadere o, forse peggio, addirittura completamente trascurato ed ignorato da chi di dovere che ha perso (o voluto perdere) un’altra occasione. Quello che occorre quindi è un radicale, ma ancora possibile cambio di 'mentalità'. Ritengo che sia obbligatorio e necessario superare la visione del porto solo come una buona occasione per vendere appartamenti e posti barca per coloro che hanno investito, ma farlo diventare un reale e concreto strumento di sviluppo di tutte le realtà economiche presenti sul territorio. Certamente tale 'svolta' nel modo di concepire la struttura portuale deve esser unita ad una seria e concreta programmazione turistica che vada al di là degli sterili slogan di facciata utilizzati negli ultimi anni dal centrodestra che, nei fatti poco o nulla ha costruito in tal senso. La sfida per una città diversa è aperta. E’ una sfida decisiva che non può più essere rimandata, cambiare si può a cominciare dal porto: superare la sua attuale separatezza ed estraneità da Imperia, e farlo vivere come porta per la città e per il suo territorio".

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