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Al Direttore | 28 giugno 2011, 14:58

Sanremo: spettacoli in Piazza Borea D'Olmo, il punto di vista di Roberto Barbaruolo

Sanremo: spettacoli in Piazza Borea D'Olmo, il punto di vista di Roberto Barbaruolo

"Di fronte al fitto programma di spettacoli previsto a Sanremo nei mesi estivi in Piazza Borea d’Olmo, mi associo alla lettrice Miriam nel giudizio positivo per queste manifestazioni rese possibili dalla chiusura del mini-parcheggio di 70 posti auto che impegnava alla circolazione degli autoveicoli anche il tratto di Via Matteotti fra l’Ariston e Piazza Colombo.

Non voglio arrivare al plauso degli amministratori di Sanremo perché la chiusura al traffico di Piazza Borea d’Olmo era già prevista dalla precedente amministrazione (Borea anch’essa) ed è solo un piccolo intervento che però va nella direzione giusta. Dico semplicemente che sono operazioni normali che favoriscono il turismo e fanno bene alla città tutta. La sterile polemica di chi lamenta scarsi interventi nella periferia di una città di sessantamila abitanti è ridicola. Come se un centro più vivibile non venisse a vantaggio di tutti. Quei commercianti e cittadini ostili all’abolizione del parcheggio avranno modo di ricredersi così come quelli che non volevano la pedonalizzazione di Via Matteotti, la pista ciclabile ecc.

Piuttosto appare evidente in questo inizio d’estate la carenza di spazi aperti al pubblico nella parte centrale del fronte mare di Sanremo, che è intensamente occupato dai parcheggi del Lungomare Italo Calvino e di Pian di Nave. Il grande architetto Le Corbusier, già nel lontano 1935 con la sua opera 'La Ville Radieuse' ipotizzava di sistemare i percorsi ed i parcheggi delle automobili nel sottosuolo. A Sanremo almeno un progetto finanziato c’è per il Lungomare Italo Calvino ma la gara per la realizzazione del grande parcheggio interrato da 800/1000 posti con parco costiero in superfice non è ancora partita a differenza di Ospedaletti e Taggia, i cui parcheggi sono in via di ultimazione.

Il grande scrittore sanremese Italo Calvino probabilmente non sarebbe contento di essere associato a tale distesa di automezzi di cui ognuno dei proprietari è probabilmente orgoglioso, ne lustra le lamiere e ne fa rombare il motore, ma che messi tutti insieme imbruttiscono la costa. Probabilmente il grande Italo se potesse scriverebbe qualche racconto ironico sullo stile de 'Il Barone Rampante', dove mancando gli alberi salterebbe da un lampione all’altro, dal tetto di un SUV a quello di una cinquecento.

Roberto Barbaruolo".

Redazione

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