E’ in corso di svolgimento, presso la nuova sede della Confartigianato di corso Nazario Sauro a Sanremo, l’incontro tra i parlamentari imperiesi e gli artigiani sul cosiddetto mercato ‘post contatore’. Si tratta della lotta, aperta già nei mesi scorsi dalla Confartigianato nazionale, contro la possibilità delle aziende che forniscono i servizi (gas e corrente elettrica), di proporre anche le installazioni a valle del contatore. In pratica gli artigiani si oppongono alle aziende come l’Italgas che, dopo aver installato il contatore in un’abitazione, propongano anche l’installazione dell’impianto e della caldaia. Nei mesi scorsi, infatti l’Italgas Più, branchia dell’azienda nazionale fornitrice del gas di città, aveva proposto un forte battage pubblicitario in merito. “Non ci stiamo – ha detto chiaramente il Presidente di Confartigianato Imperia, Antonio Sindoni – perché la nostra categoria è importantissima nel tessuto economico. Non possiamo permettere una cosa del genere. Ci batteremo con ogni mezzo e, anche quello della raccolta di firme a sostegno delle piccole imprese, è un modo per conseguire il nostro risultato. La raccolta di firme, decisa per il 12 maggio scorso vuole confermare il ruolo attivo della piccola impresa in un comparto sempre più minacciato dai monopolisti e dalla mancata reale liberalizzazione del mercato”.
Il parlamento, nonostante gli sforzi della Confartigianato, ha abrogato definitivamente il divieto di svolgere attività nel settore dei servizi ‘post contatore’ alle società che operano nel settore della vendita, del trasporto e della distribuzione del gas e dell’elettricità. L’obiettivo è quello delle 5.000 firme entro il mese di luglio.
"In un periodo in cui la piccola e media impresa è vessata in una maniera micidiale - ha detto ancora Sindaco - questa volta presentiamo qualcosa che abbiamo spuntato a livello nazionale. Non è ancora il traguardo finale ma una tappa che abbiamo raggiunto. Si tratta dei lavori ch’egli installatori idraulici fanno dopo il contatore, in particolare del gas. Si diceva che questi lavori potevano essere fatti solo dalle ditte erogatrici. Noi diciamo che, invece, dopo il contatore deve esserci la competenza delle ditte che sono sul territorio. Noi lo ribadiamo con forza oggi e che la piccola e media impresa a bisogno di questo aiuto. C’è una proposta di legge su cui hanno lavorato, oltre a Vittorio Adolfo e Giorgio Bornacin, anche altri parlamentari. Ed oggi lo abbiamo spiegato ai nostri associati. A loro vogliamo dire che stiamo facendo di tutto perché i loro diritti siano difesi”.
(Nelle foto alcuni momenti della riunione ed i protagonisti)

















