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Eventi | 10 marzo 2019, 07:25

Bordighera: successo di partecipanti per l'inaugurazione della mostra 'Emozioni sfumate' di Elisa Panfido (foto)

L'esposizione sarà visitabile presso la Chiesa Anglicana fino al 24 marzo

Bordighera: successo di partecipanti per l'inaugurazione della mostra 'Emozioni sfumate' di Elisa Panfido (foto)

Ieri pomeriggio, sabato 9 marzo, presso la chiesa Anglicana di Bordighera, si è svolta l’inaugurazione della mostra intitolata 'Emozioni Sfumate' di Elisa Panfido. L’esposizione si potrà visitare fino al 24 marzo e seguirà i seguenti orari: 10/12.30 – 16.30/19.

Dopo i saluti dell’amministrazione da parte dell’arch. Marco Farotto che ha sottolineato il forte interesse del Comune di Bordighera per l’ambito artistico, ha preso la parola Gisella Merello che ha chiamato sul palco Fabio Ballauco, amico comune dell’artista, per illustrare alcuni punti del progetto dell'attuale mostra. Merello ha illustrato l’esperienza artistica della pittrice Elisa Panfido e la sua produzione, facendo scoprire al pubblico gli aspetti fondamentali.

La Panfido ha esposto in Croazia a Pola e in Spagna a Madrid, in Italia a Venezia, Castelfranco Veneto, Asolo, Bassano del Grappa. Al Castello Doria di Dolceacqua ha allestito una sua personale di grande successo e per la prima volta espone nella nostra città. Originaria del Lido di Venezia, nata da madre istriana e padre veneziano, la vita la conduce dal mar Adriatico alle rive del mar Ligure e per un periodo vive a Bordighera. Inizialmente, grazie alla sua duttile capacità artistica, realizza oggettistica e abbigliamento.

Dopo qualche anno si allontana dalla città bordigotta e ritorna nei luoghi natii. Ormai installata in Veneto, comincia a far emergere le sue emozioni e le sue disperazioni attraverso la sua arte, che scopre appunto in quegli anni, in età adulta.
Ora vive a Monfumo nel trevigiano in un’abitazione-studio, ‘La casa della pintora’, immersa nella tranquillità e nel verde delle colline asolane.

Lo spaesamento iniziale, l’estraneità dei luoghi e il tormentato disagio di questa nuova dimensione esistenziale la ispirano a ricercare nell’arte, i sentimenti perduti e a ritrovare la pace e lei stessa nella sua produzione pittorica. Con colori stesi sulla tela, a spatola e a mani nude, si avvicina alla pittura in maniera improvvisa, quasi dirompente. Gli effetti coloristici raggiungono forme più azzardate e impreviste. Secondo le sue stesse parole, l’atto del dipingere ha su di lei l’effetto di una seduta psicologica, ha la capacità di fare affiorare i suoi dolori ma anche di far scaturire le sue gioie. Il tema più ricorrente e più scandagliato della sua opera è il mare che tanto ama e la ispira, essendo una presenza costante nella sua vita. L’ha respirato da bambina grazie alle storie affascinanti raccontate dal nonno materno che gliene ha illustrato anche le difficoltà. ‘Un mare nell’anima’ è il titolo di un’esposizione nel 2014 che sinteticamente definisce la sua natura.

L’immagine scelta per rappresentare l’esposizione attuale è una ‘bricola’, palo tipico della laguna che indica il canale di navigazione. La 'bricola' rappresenta una dicotomia insita nella sua stessa funzione. Da una parte è staticamente conficcata nel fondale ma dall’altra, nei momenti di tempesta, rischia di essere travolta dalla furia dell’acqua ed essere in balia delle onde. La ‘bricola’ va interpretata quindi come metafora della condizione umana che nei momenti più cupi, in cui si è travolti da emozioni contrastanti, fa intravvedere la direzione da intraprendere e rassicura dal disorientamento.

L’incontro è terminato con i ringraziamenti dell’artista al numeroso pubblico presente e un brindisi.

(Le foto sono di Eugenio Conte)

Redazione

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