Il Casinò di Sanremo festeggia oggi i 90 anni dal Regio Decreto del 22 dicembre 1927, il documento al quale si deve l'apertura annuale della casa da gioco.
Al Teatro dell'Opera, all'interno del consueto appuntamento dei Martedì Letterari, è stato presentato il libro Agosti-De Santis, dall’azzardo alla cultura del gioco” (De Ferrari Editore). All'evento hanno partecipato Giuseppe Parlato, docente di Storia Contemporanea all’Università Internazionale di Roma, la storica dell’arte e del territorio Maria Teresa Verda Scajola e la storica dell’arte Federica Flore. Momento teatrale con Gianni Modena ed Elio Marchese, al piano il Maestro Marco Zaccaria con intervento del soprano Cristina Longobardi.
Il libro si apre con i saluti del Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, del Cda e del Direttore Generale del Casinò. Scrive sul volume il Sindaco: “Un’occasione per tutti noi di ripercorrere il passato anche attraverso le vicende che hanno interessato le figure di Pietro Agosti e di Luigi De Santis le quali, ciascuno per la propria parte, hanno reso Sanremo e il suo Casinò centro propulsore di eventi culturali, musicali e teatrali. Pagina dopo pagina il Casinò di Sanremo ci racconta un pezzo della sua storia quale tempio del gioco e casa delle arti, capace di rivolgersi anche ad un pubblico internazionale”.
Il volume, curato da Marzia Taruffi, ripercorre i momenti salienti dell’impegno del Podestà per ottenere dal governo centrale gli strumenti normativi che avrebbero permesso non solo la piena operatività della casa da gioco ma anche il completamento di tutte quelle infrastrutture viarie e turistiche, basilari per l’ulteriore sviluppo ricettivo della città.
Agosti, forte dell’unanime consenso di cui godette nei primi due anni del suo mandato, riuscì ad esperire la gara e ad affidare il Casinò alla Sait di Luigi De Santis, trovando nel gestore mecenate il più tenace collaboratore nel suo programma di grandi eventi ludici e culturali. Quelli necessari per sostenere l’immagine del Casinò e quindi controbattere la concorrenza della vicina Francia.
Agosti riuscì dove altri fallirono, ottimizzando la sua capacità amministrativa e progettuale con l’amore per l’arte e la cultura, che contraddistinsero la gestione di De Santis.