L’estate si avvicina e con la bella stagione torna l’eterno scontro tra la ‘movida’ e le limitazioni imposte ai locali in tema di decibel. Lo spunto parte dalla segnalazione arrivata alla nostra redazione grazie alla testimonianza di un musicista, Matteo Lanzone, del gruppo cover rock italiano Senza Ali-B.
“I locali stanno sparendo – dice Matteo Lanzone – una cosa che non fa bene né al turismo né ai ragazzi che vorrebbero divertirsi. Basta una piccola lamentela e i proprietari dei locali si spaventano annullando le serate che hanno in programma. Ci è successo qualche giorno fa”. Pare, infatti, che sia molto difficile verificare i livelli dei volumi per stare entro i limiti consentiti. E, come detto, basta una segnalazione per far partire i controlli con conseguenze per i proprietari dei locali.
“Con questa situazione molti gruppi stanno a casa – prosegue Lanzone – già le serate hanno un costo, ci mancavano anche i problemi per via di qualcuno che chiama l’Arpal. In più ci si mette qualcuno che minaccia i locali in caso di concerti…”.
La domanda è semplice, ma la risposta non altrettanto: non basta rispettare le regole? Ovviamente sì, ma non è semplice effettuare misurazioni preventive per verificare in autonomia prima che arrivino i controlli.
E così succede che molti gestori di locali stanno annullando le serate per non incorrere in sanzioni anche senza un’infrazione delle regole consapevole. La musica dal vivo, quindi, rischia di creare più problemi che benefici. E lo stesso discorso vale anche per le discoteche. Negli anni scorsi le pagine di cronaca locale erano piene di articoli, mail di protesta e approfondimenti sul tema dei decibel, almeno fino a quando non si è deciso di investire in ‘tetti’ sonori che limitassero le emissioni.
Ma l’estate 2017 non parte sotto i migliori auspici, come confermano le parole rilasciate al nostro giornale da Matteo Lanzone.