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Economia | 13 dicembre 2016, 12:21

Imperia: firmati stamattina i nuovi accordi territoriali tra le associazioni della proprietà edilizia e degli inquilini

I nuovi accordi territoriali vanno a sostituire i precedenti che risalivano al 2003 e, attraverso una serie di interventi, tra cui il miglioramento di alcune zonizzazioni, l’aggiornamento dei valori base unitari, la revisione dei vari coefficienti parametrali.

Imperia: firmati stamattina i nuovi accordi territoriali tra le associazioni della proprietà edilizia e degli inquilini

Sono stati firmati ad Imperia tra i presidenti delle Associazioni della proprietà edilizia Confedilizia, UPPI ed APPC, ed i responsabili delle Organizzazioni Sindacali degli inquilini AssoCasa, FederCasa e UNIAT i nuovi accordi territoriali a valere nei Comuni più popolosi della Provincia di Imperia per la stipula dei contratti di locazione ad uso abitativo cosiddetti “concordati”. Si è trattato di un lungo e complesso impegno, coadiuvato, in sede redigente, da una Commissione Tecnica appositamente nominata all’interno  delle Organizzazioni, che ha condotto alla stipula di 19 accordi calibrati sulle singole diverse realtà comunali prese rispettivamente in considerazione.

I nuovi accordi territoriali vanno a sostituire i precedenti che risalivano al 2003 e, attraverso una serie di interventi, tra cui il miglioramento di alcune zonizzazioni, l’aggiornamento dei valori base unitari, la revisione dei vari coefficienti parametrali (ed anche la loro integrazione con, ad esempio, l’introduzione del riferimento alla classe energetica dell’unità), conduranno a canoni mensili massimi più coerenti con l’attuale situazione del mercato immobiliare.

Ciò comporterà tra l’altro una maggiore utilizzabilità dei contratti cosiddetti 3+2, e, in particolare, per quelli che tra tali contratti riguardino unità abitative site negli otto Comuni A.T.A. (alta tensione abitativa) della Provincia di Imperia (e cioè Imperia, Diano Marina, Taggia, Sanremo, Bordighera, Vallecrosia, Camporosso e Ventimiglia), la fruizione delle agevolazioni fiscali previste dalla legge sia per i proprietari sia per i conduttori, con conseguente promozione delle precondizioni per una possibile pattuizione di canoni maggiormente sostenibili da parte delle famiglie.

Le agevolazioni fiscali sono così riassumibili:
- per i proprietari riduzione dell’IMU e della TASI nella misura del 25%, riduzione dell’imponibile IRPEF al 70% in regime ordinario o, in caso di opzione per la cedolare secca, imposta del 10% fino a tutto il 2017 (salvo auspicabili proroghe) in luogo del 21%;
- per gli inquilini detrazioni d’imposta non trascurabili (detrazione di euro 495,80 per i redditi imponibili complessivi fino ad euro 15.493,71; detrazione di euro 247,90 per i redditi tra euro 15.493, 71 e non oltre 30.987,41);
- riduzione del 30% dell’imposta di registro dovuta dal locatore e dall’inquilino.  

Nell’evidenziare come attraverso il paziente confronto tra i sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà immobiliare sia possibile fornire risposte concrete su un problema così delicato come la casa, è stato chiesto ai Comuni di fare la loro parte disponendo maggiori agevolazioni in materia di tributi locali ricadenti sulle situazioni interessate da contratti in discorso. "Il tema dell’adeguamento - ha commentato l'Assessore Guido Abbo - mette d’accordo tutti. Ci sono vantaggi per inquilini e proprietari. È una situazione ‘win-win-win’ che ha consentito di fare emergere i veri canoni e far sparire il sommerso”.

L'intervento di Santino Camonita:


L'intervento di Marco Magaglio:

L'intervento di Guido Abbo:

Francesco Li Noce

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