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| 25 gennaio 2016, 18:55

Imperia: problemi al porto turistico, una nostra lettrice scrive all'associazione titolari dei posti barca

Imperia: problemi al porto turistico, una nostra lettrice scrive all'associazione titolari dei posti barca

La nostra lettrice Marina Brezza ha scritto una lettera ‘aperta’ al Presidente dell’associazione titolari posti barca del porto turistico di Imperia, Maria Sorbo:

“Sono una cittadina della provincia di Imperia che ha a cuore la ‘buona politica’ e a cui lei si rivolge con riferimento alla vicenda Porto. Frequento il bacino portuale per accompagnare mio marito nelle uscite in barca il fine settimana o quando ci è possibile. Ho letto, in questi giorni, le polemiche tra la vostra associazione e il Comune di Imperia. APPI ha chiesto dove reperirà, il Comune, le ingenti somme di danaro per acquistare l’azienda e completare il porto e sono certa che vi siate anche chiesti dove siano finiti i soldi che avete pagato per il vostro posto barca! Mi è parso di capire, ma non ho la laurea, che il Comune stia perseguendo inaccettabili situazioni di illegalità nel porto. Con evidente contraddizione in termini lei dice che si vuole perseguire la conciliazione ma Appi è nata per ‘combattere’. Al Porto dicono che molti, troppi, non pagano gli oneri di gestione, una sorta di ‘spese di condominio’, addirittura dal 2011! Sempre la ‘banchina’ riferisce che molti, troppi, non riconoscono la GoImperia come soggetto legittimato a richiedere gli oneri di gestione, non vogliono pagare, non vogliono sottoscrivere il contratto, ma ogni fine settimana sono sulla loro barca con amici e parenti. Addirittura alcuni, troppi, affittano il posto barca prendendo i soldi da terzi (in nero) senza regolarizzare le posizioni con la GoImperia”.

“Veda Signora Sorbo – prosegue Marina Brezza - io il porto l’ho visto costruire e speravo potesse dare un futuro migliore ai miei figli e alla mia gente. Ho visto la speranza di molti che nei container di Acquamare andavano a sottoscrivere il contratto di acquisto del posto barca e, subito dopo, quello di utenza con la Porto Spa. Ho visto molti imprenditori sorridere a 32 denti e politici gonfiarsi come pavoni per l’opera ‘più bella del mediterraneo’. Ho poi visto i Carabinieri, la polizia postale, la Procura, il fallimento e la decadenza. Sono stufa delle polemiche sterili e voglio poter affermare che il porto è anche il mio. E’ soprattutto vostro, di chi ha comprato regolarmente da Acquamare, ma è soprattutto della Città che non può più attendere i capricci di chi, per principio, non intende mettersi in regola. Il Comune e la Go vi hanno riconosciuto la possibilità di non veder compromesso quanto avete acquistato chiedendovi i soli oneri di gestione utili per la gestione ordinaria del porto e il miglioramento dei servizi. Con la decadenza e il fallimento avreste perso tutto.  Mi rivolgo, quindi, all’APPI che farà vedere la buona volontà che tanto decanta, ma che fino ad oggi non ha realizzato. Nell’immediato, si chieda ad APPI di corrispondere gli oneri di gestione e di mettersi in regola nel porto e con il porto della Città! Infine, un’osservazione. APPI faccia meno politica e si concentri, di più, sulla soluzione dei problemi per fermare la deriva insensata del pretesto per non pagare, per impedire il proliferare delle cause, per risolvere i problemi, tralasciando la sterile polemica sui problemi della Città. Ne abbiamo sin troppi, uno dei quali dipende anche da questa vicenda”.

Carlo Alessi

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