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Eventi | 30 marzo 2015, 11:27

Sanremo: domani ai Martedì Letterari, l’Armonia di suoni dall’Induismo all’Islam

Per la prima volta al Teatro del Casinò si incontrano Svamini Hamsananda Giri, vicepresidente dell'Unione Induista Italiana e lo Shaykh Abd al Wahid Pallavicini. Presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana

Svamini Hamsananda Giri

Svamini Hamsananda Giri

Per la prima volta ai Martedì Letterari del Teatro dell’Opera di Sanremo si incontrano domani, martedì 31 marzo, alle ore 16.30 Svamini Hamsananda Giri, vicepresidente dell'Unione Induista Italiana e lo Shaykh Abd al Wahid Pallavicini, Presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana. Si tratta di un confronto d’eccezione per far conoscere il patrimonio immenso di queste due civiltà. La conferenza dei due relatori sarà intervallata da brani musicali indù e islamici interpretati da musicisti appartenenti alle rispettive tradizioni. Il Sukun Ensamble (chitarra, violino, pianoforte, mandolino, percussioni) e un terzetto indù (flauto bansuri, tamburo/tabla, tamburi) ripercorrono un repertorio dell’umanità che si muove in epoche e contesti geografici diversi.

L’evento fa parte del progetto nazionale, che si svolgerà in diverse città, intitolato 'Teofonia: note di fedi per un’unica armonia' che è stato presentato il 4 febbraio a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il patrocinio del Sottosegretario On. Franca Biondelli del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Dipartimento delle Pari Opportunità e dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).

La presenza oggi in Italia di comunità islamiche e indù non solo immigrate ma anche autoctone ha portato alla necessità di una maggior conoscenza reciproca. Queste comunità, infatti, non si incontrano tra di loro, anzi vivono separatamente, coltivando spesso pregiudizi verso l’altro. Il progetto “Teofonia: note di fedi per un’unica armonia” è l’occasione di lanciare un messaggio forte rivolto a tutta la società civile oltre che alle rispettive comunità di appartenenza.

COREIS (Comunità Religiosa Islamica Italiana) e UII (Unione Induista Italiana) sono espressioni nazionali dell’associazionismo religioso che hanno maturato negli anni una capacità di declinazione della propria religione nel contesto della società italiana nel rispetto delle leggi e della cultura nazionale.

Il progetto prende spunto dall’incontro avvenuto in India tra la cultura induista e quella musulmana che si sviluppò per due secoli dal 1500 al 1700. Un connubio eufonico tra due civiltà all’apice della maturità artistica da cui nacque l’inestimabile tesoro della cultura hindustani. Così, la sconfinata mitologia induista si tinse, nella pittura, di un nitido realismo dai tratti sottili, mentre gli elevati insegnamenti dei Veda, sacre Scritture indù, si modularono secondo la sistematizzazione melodica persiana. Il miracolo dell’unione tra due culture si saldò nella monumentale architettura moghul, si incise nei motivi ornamentali testimoniando, nei secoli a venire, la possibilità non solo di una convivenza pacifica tra le culture e le religioni, ma di un incontro vero, proficuo, foriero di nuove forme di sublimità artistica e spirituale senza sincretismi.

C.S.

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