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Imperia Golfo Dianese | 28 gennaio 2015, 19:38

La Agnesi di Imperia in 'solidarietà': ecco la lettera di un dipendente inviata alla redazione

Una lettera che ovviamente è idealmente 'girata' alla dirigenza della Colussi, proprietaria dell'azienda.

La Agnesi di Imperia in 'solidarietà': ecco la lettera di un dipendente inviata alla redazione

"Siamo in contratto di solidarietà. E’ il presente di un cammino iniziato con l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Imperia. Produrremo pasta 'almeno' fino a giugno 2016 poi si vedrà. L’Agnesi è in difficoltà ma vuole rimanere sul mercato ed è stato detto ripetutamente dalla proprietà che non abbandona il marchio. Infatti l’iniziativa di una campagna pubblicitaria, quasi doverosa dopo anni di silenzio, e l’ intenzione di creare la 'Agnesi holding' per i prodotti collaterali (esterna quindi ad Agnesi) riguardano sicuramente il marchio ma poco dicono della produzione ad Imperia. Riteniamo che sia superficiale e pericoloso dare la colpa di tutto alla crisi economica. La crisi è un banco di prova che verifica la solidità di un’azienda ed impone cambiamenti veloci e spesso drastici nel modo di vedere la realtà; evidenzia che un sistema è arrivato a compimento e pertanto deve cambiare, devono essere cercate nuove strade e ripensare nuove metodologie: innovare per rinnovarsi. Sempre".

Questa la lettera di un dipendente Agnesi inviata alla nostra redazione. "La soluzione finora vista è stata la discutibile chiusura del molino con perdita di controllo sulla materia prima e una riduzione indiscriminata di personale senza tenere in considerazione le professionalità acquisite e l’impatto produttivo. 'Peggio la toppa del buco' si dice. Sentiamo che qualcosa ci sta sfuggendo di mano pian piano, qualcosa a cui teniamo molto e non vogliamo stare fermi a guardare. Siamo chiamati risorse umane ma poco umanamente invece siamo considerati numeri che servono per far tornare dei conti sbagliati vero è che siamo una risorsa se compresi. Siamo persone pronte a dare molto soprattutto in un momento di difficoltà come questo ed invitiamo la proprietà ad ascoltarci perché abbiamo anche molto da dire su decisioni che cambiano radicalmente le nostre vite. Dobbiamo tutti insieme costruire il nostro futuro partendo dalla condivisione di intenti. Il nostro è un invito a rivedere le strutture organizzative aziendali e verificarne il loro funzionamento, monitorare la situazione interna cercando di avere una visione realistica dei punti di debolezza e di forza. E’ necessario fare un’accurata e magari dolorosa analisi dell’organizzazione aziendale per aumentare l’efficienza".

"Vorremmo iniziare una nuova collaborazione - termina il dipendente di via Schiva - per rivedere possibili miglioramenti dei processi produttivi per ottimizzare i costi. Insieme ed uniti possiamo fare grandi cose di cui saremo felici e fieri serve solo la buona volontà di tutti".

Carlo Alessi

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