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Al Direttore | 12 agosto 2013, 15:05

Ventimiglia: la rabbia di un vogatore del Sestiere Marina dopo il 'Palio Marinaro' di ieri

Si tratta di Andrea Pallanca.

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Andrea Pallanca, terzo vogatore del Sestiere Marina ci ha scritto con profondo rammarico e delusione per ciò che è successo ieri sera prima, durante e dopo il palio marinaro:

“Inizio con il fare i miei complimenti ai vogatori del Sestiere Campu per la loro meritata vittoria, sono atleti di altissimo livello nonché ottime persone fuori dal campo di gara, hanno saputo gareggiare come meglio sanno fare distaccando le altre barche di vari metri. Onore a voi ragazzi siete davvero imbattibili. Detto questo esprimo il mio disappunto nei confronti dell'ente agosto medievale e soprattutto verso il presidente dell'ente stesso, incapace di organizzare un evento, quale è la regata dei sestieri, grandemente sentito da tutta la città di Ventimiglia. La partenza, prevista per le 18, è slittata di un'ora. La causa di questo ritardo? Sconosciuta ai più nonché al sottoscritto. É noto infatti che da buoni organizzatori di eventi se è previsto un orario di partenza, le 18 come appena detto, le boe vengano messe giustamente alle 18 con le attese del caso (un'ora), noncuranti della tensione pre-gara degli atleti e della pazienza degli spettatori accorsi ieri numerosi. Ci siamo ora inizia il bello e cadiamo nel ridicolo. L'allineamento delle barche alla partenza viene dettato da riva (e sottolineo da riva) prendendo come punto di riferimento uno scoglio che si intravede all'orizzonte nei pressi della Corsica. La rotta è stata modificata all'ultimo minuto con una traiettoria in diagonale perchè, come è noto le gare di canottaggio, non hanno una linea retta ma appunto in diagonale. Le boe (ripeto senza nulla togliere al Campu che vince più che meritatamente). sono state messe ad U con la prima e l'ultima corsia in vantaggio rispetto alle altre. Ma il tocco finale è l'arrivo. Il presidente trombetta in mano è posizionato sulla barchetta del ‘giudice di gara’. Marina e Auriveu affiancate che combattono per il secondo e terzo posto, sono gli ultimi sforzi, il sangue al cervello, il fiato corto, si sente la mitica trombetta che suona una volta e poi la seconda. Saremo secondi o terzi dalla barca in pieno furore agonistico non ci siamo girati. Giustamente chiediamo al giudice-presidente la nostra posizione, la risposta ha dell'incredibile, un semplice ‘non lo so’. Ma allora io mi domando: ma perchè ha suonato la trombetta che pone fine alla gara e decide le posizioni. Cosa guardava signor presidente? La mia passione per il canottaggio, la fatica, il cuore che ci metto nel rendere onore ai colori che rappresento, i sacrifici vengono così ricambiati? Scesi a terra non ci è stata offerta neanche una bottiglia di acqua, una pizzetta, assolutamente nulla. Ne vale la pena continuare? Onore a tutti i vogatori dal primo all'ultimo, ho trovato in voi la passione e l'amore per la vostra città. Delusione per l'incapacità dell'ente che sta facendo affondare inesorabilmente il nostro tanto amato palio marinaro”.

Carlo Alessi

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