Un nostro lettore, Roberto Braganti, ci scrive per esprimere una sua riflessione sulle speranze imperiesi.
“L'altro giorno immaginavo una città diversa. Vedevo insieme a molti cittadini imperiesi il cambiamento. Guardavo Porto Maurizio. Tornava a vivere. Vedevo l'incentivo da parte del comune per l'apertura di negozi al parasio. Notavo come la nostra città si prendeva cura dei giovani,del loro futuro. Vedevo cooperative e privati insegnare il lavoro ai ragazzi e alle ragazze. Vedevo scuole di artigiani,commercianti insegnare mestieri,serietà sul lavoro ed umiltà.In questa immaginazione c'erano persone che volevano aumentare il turismo sia a Oneglia che a Porto Maurizio. Vedevo una città unita .Una città che punta tutto sull'ecologia,con l'inserimento di pannelli solari,con una raccolta differenziata seria,in cui chi non partecipa viene multato. Una città con reti wireless,sia nel parco urbano,che in biblioteca. Una città vicina agli universitari,ai lavoratori,agli operai. Una città con un buon welfare,molto attenta alle problematiche sociali. Una città che sovvenziona le cooperative che si occupano di assistenza sociale,artigianato,commercio. Con il fine di aiutare persone e creare posti di lavoro. Siamo in molti a chiedere una città così. In cui il lavoro, la cultura, la musica, il bene comune siano all'ordine del giorno. Le idee ci sono, basta trasformarle in realtà”.