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Politica | 21 luglio 2023, 17:21

'Punto nascita' a Sanremo: il problema riguarda il personale, ma rimane quello politico con Imperia

Un dibattito vecchio di decenni, ovvero da quando Imperia è diventata sede della Provincia e con tutti i servizi dell’ente spostati nel capoluogo che, oggettivamente risulta poco baricentrico

'Punto nascita' a Sanremo: il problema riguarda il personale, ma rimane quello politico con Imperia

Il ‘Punto nascita’ dibattuto tra Imperia e Sanremo è uno degli argomenti più sentiti nella nostra provincia. La conferma è arrivata oggi dalla visita di Sindaco, maggioranza e opposizione della città dei fiori nel nuovo reparto di Pediatria dell’ospedale ‘Borea’, seguito dall’incontro con i media.

Un dibattito vecchio di decenni, ovvero da quando Imperia è diventata sede della Provincia e con tutti i servizi dell’ente spostati nel capoluogo che, oggettivamente risulta poco baricentrico. E l’argomento si acuisce proprio per il luogo dove far nascere i bambini, tenuto conto che l’ospedale matuziano è proprio al centro dell’intera provincia tanto che, quello di Imperia è stato considerato proprio ieri dall’Assessore regionale Gratarola, addirittura propedeutico ai parti del Ponente savonese.

Il ‘mugugno’ è emerso anche dai Consiglieri comunali (sia di maggioranza che di opposizione) su come sarà il reparto sanremese da autunno, fatto salvo la ricerca del personale che servirà. Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla ‘virata’ della Regione che, di fatto, fino alla conferenza dei sindaci di qualche giorno fa, avrebbe chiaramente voluto mantenere un solo ‘punto nascita’ e, probabilmente ad Imperia, disconoscendo la totale baricentricità della città di Sanremo (tra l’altro presa in considerazione nel drammatico periodo Covid).

Sembra ormai chiaro, come affermato ieri dall’Assessore Gratarola che, adducendo come motivazione l’utilizzo di Imperia anche da parte delle puerpere del Ponente savonese, in Asl 1 si potranno mantenere i due ‘punti’ ma, nel corso dell’incontro con i media è emerso nuovamente l’eccessivo ‘sbilanciamento’ imperiese di qualsiasi ente serva ai 220mila abitanti della provincia, 140mila dei quali (da non dimenticare) che vivono tra Taggia e Ventimiglia.

Da più parti, sempre questa mattina, è emersa nuovamente la scomodità per i 140mila di dover sempre recarsi ad Imperia per tribunale, catasto, Provincia e altro: “Le puerpere alla periferia ovest di Ventimiglia (senza parlare dell’entroterra) – hanno detto all’unisono i politici matuziani – devono fare 60 km per raggiungere Imperia mentre, sia per loro che per quelle del dianese ne basterebbero 30 per arrivare a Sanremo. Poi, se si riesce a mantenere due ‘punti’ meglio ancora, non vogliamo fare dei campanilismi”.

Ora bisognerà attendere come si muoverà l’Asl per reperire il ‘materiale umano’ necessario, tenuto sempre conto che non c’è mai la ‘fila’ per venire a lavorare in provincia di Imperia e il Dg Stucchi lo ha detto più volte: “Ci metteremo al lavoro per garantire la presenza del personale ma non sarà facile. Avessimo l’ospedale unico ci sarebbero maggiori possibilità, senza dimenticare che l’imperiese è un luogo disagiato sul piano logistico. Ci vorrebbe, proprio per questo, un’incentivazione economica come chiesto anche al Ministro”.

Carlo Alessi

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