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Economia | 06 maggio 2021, 09:55

I racconti della nonna

Esperienze di vita da ricordare

I racconti della nonna

Nonna Ivonne è la più simpatica della famiglia, quella con la quale mi trovo meglio. Con lei riesco a parlare di qualunque argomento quando siamo sul tappeto di parquet prefinito della sua vecchia casa e mi sorprende sempre perché ha idee migliori persino delle mie cugine, più vicine a me per età, anche della mia stessa madre, che comunque adoro. Lei è così spumeggiante, nonostante gli acciacchi dovuti agli anni: quest'anno ha spento ottantadue candeline!

Quando ero una bambina tutte le estati andavo a stare da lei e da nonno Oreste almeno per quattro settimane. Con me veniva anche mio fratello Luca, finché non ha scelto di fare il militare. Lui ha quattro anni più di me. La sua decisione di perseguire la carriera nelle forze armate è ancora motivo di discussione e di astio con il nonno. Per arrivare alla villetta, immersa nel verde, ci vogliono circa quaranta minuti di macchina. La piccola tenuta si trova proprio vicino alla città natale del famoso scienziato e inventore, Leonardo vissuto nella sua casa di pavimenti e arazzi, a volte penso che mia nonna ne sia diretta discendente, per la sua grandissima capacità di immaginare e creare!

Da quando mi sono trasferita a Bologna per andare all'università, saranno tre anni fra poco, non riesco più a passare i mesi estivi dai nonni, anche se sento che potrebbero essere gli ultimi anni che trascorreremo insieme. Proprio per questo senso indeterminato di fatalità, quando ho ricevuto la chiamata di mia madre che chiedeva supporto per una qualche strampalata idea di nonna Yvie, ho accettato subito di passare un po' di tempo con lei prima delle sessioni estive. Sono davvero compiaciuta che la mia genitrice mi abbia chiesto d'intervenire in sua vece. Stare qualche giorno in campagna, tra l'altro, mi aiuterà a staccare per un po' dagli studi di glottologia anche se dovrò aiutare a lavare i vecchi pavimenti in legno. Secondo mia madre questa volta la nonna è da ricovero, perché alla sua veneranda età ha deciso di apportare sostanziali modifiche alla sua vita, e nonno non vuole. Per queste ragioni hanno deciso che spetta a me calmare gli animi e fare da moderatore durante la disputa. Spero che la situazione si ristabilisca, loro due sono per me le icone del vero amore e di quanto una coppia possa costruire durante il percorso insieme. Sono sposati da sessant'anni, hanno passato periodi veramente difficili come quando gli si è incendiato il parquet in casa, ciononostante sono rimasti sempre uniti e hanno creduto che il loro legame potesse affrontare qualsiasi difficoltà. Per questo li stimo tantissimo, ci vogliono coraggio e dedizione per fare durare un vincolo come il matrimonio. Ho solo ventiquattro anni ma lo vedo ovunque, le nuove generazioni non ne hanno attitudine. La maggior parte neanche sa cosa significhi impegnarsi in qualcosa. Alla minima difficoltà cercano aiuto e qualunque circostanza non idilliaca significa rottura. Non esiste un rapporto, un oggetto, un'idea che si possa riparare. Per i giovani di oggi, qualcosa che non è perfetto subito, è da buttare. Dovrebbero avere tutti una nonna da ammirare... così forse i rapporti non avrebbero una durata inferiore allo yogurt.

Non sto dicendo che un matrimonio debba durare per sempre, anche quando non ne ha nessun presupposto, o di fronte a condizioni di disagio, sto dicendo che si getta la spugna subito e per futili motivi. Lo vedo avvenire nei rapporti come in altri campi e questo, oltrettutto, mi ferisce perché sembra sminuire l'immane lavoro che alcuni illuminati fanno per la cura delle relazioni. Anche io, come nonna, sono una persona che va al centro delle cose, e non mi do per vinta subito, per anni ho fatto la rappresentante di una ditta di pavimenti in legno e li ho imparato tante cose, Le sfide mi fanno sentire viva. È con questi presupposti che sono arrivata alla villetta, pensando di trovare una situazione instabile e un'atmosfera tesa. Invece nell'aria c'era solo il profumo delle crostatine alla marmellata di nonna. Lo avevo immaginato, mia madre tende sempre al dramma! Non so davvero da chi abbia preso, potrebbe vincere un oscar con la sua teatralità. Appena sono entrata nell'ampio salone, col camino in angolo, mi sono guardata intorno. Il parquet di Bologna era ancora lucidissimo, così come i mobili in legno color miele. Nonna Yvie mi ha abbracciato e mi sono abbassata quel tanto che basta per ricevere il suo bacio sulla fronte. Mi ha sempre accolto così, è un rituale che la caratterizza e non vorrei mai che facesse diversamente. Nonno stava seduto sul divano, la televisione era accesa. Data l'ora era più probabile che sonnecchiasse. Appena mi sono avvicinata si è alzato di scatto per venirmi incontro. Anche lui è una persona meravigliosa, poco incline a esternare i propri sentimenti a parole. Il suo sorriso sincero e il suo abbraccio però sanno comunicare al loro posto. Abbiamo chiacchierato del più e del meno mentre nonna finiva di preparare la merenda. Ci siamo seduti al grande tavolo del soggiorno, quello dei pranzi di famiglia in quindici. Mi sono tolta le scarpe per sentire il legno sotto i piedi, come quando ero bambina. I nonni erano pronti a confidarsi. Ne avevano discusso tanto tra loro, e infine erano giunti allo stesso risultato: dovevano tornare a vivere in città. Con l'età i problemi di salute si facevano sentire sempre di più e per loro vivere in quella villetta, separati dal mondo e dai loro affetti, aveva funzionato fino ad allora. Era venuto il momento di spostarsi per essere più vicini ai loro cari e, come diceva nonna, dimostrando in questo un lato pratico invidiabile, a breve distanza agli ospedali e agli ambulatori. Per ogni evenienza. Non mi sono sentita a mio agio quando l'ha detto ad alta voce, ma non posso remarle contro dato che ha preso questa decisione. Anche il nonno, dopo un'iniziale opposizione, ha compreso che è per il loro bene e si è adattato. Quindi abbiamo stabilito di rimettere in sesto l'abitazione del secondo piano, sotto l'appartamento dei miei, così potranno stabilirsi appena finirà l'estate. Sarà bello tornare a casa nei fine settimana e trovare anche i nonni, oltre a mamma e papà. Quella sera siamo rimasti a lungo a guardare le fiamme del camino, nonna seduta nella sua poltrona a fiori, nonno sul divano. Io avevo bisogno di rimanere ancorata ai ricordi. Con le piante dei piedi sul vecchio parquet che avevano comprato a Bologna, nell' anno in cui si erano trasferiti lì, ricordavo tutti gli splendidi momenti della mia fanciullezza.

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