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Al Direttore | 06 dicembre 2020, 09:44

1814-1815. Ventimiglia e la Liguria sono annesse al Regno di Sardegna

"Il 12 dicembre 1814, il Congresso di Vienna stabiliva l'annessione della Liguria alla corona del Re di Sardegna". La storia che ci riguarda raccontata da Casalino

Congresso di Vienna

Congresso di Vienna

"Il 12 dicembre 1814, il Congresso di Vienna stabiliva l'annessione della Liguria alla corona del Re di Sardegna. Una delegazione intemelia, formata dal conte Guglielmo Olignami, dal magnifico Carlo Porro e dal commerciante Gaetano Rolando, si recava a Torino ammessa all'udienza del Re Vittorio Emanuele I. Qualche giorno dopo il corpo dei Magnifici era invitato a San Remo per prestare il dovuto giuramento. L'espansione piemontese verso il mare, dopo più di quattro secoli di tentativi, riusciva finalmente di colpo, quasi a sorpresa, a raggiungere tutti i suoi obiettivi. La Restaurazione si proponeva di ripristinare in Europa lo status quo ante, ma nel caso della Repubblica di Genova le cose andarono diversamente. Questa fu giudicata inetta a difendere la strada per cui si era sviluppata l'offensiva decisiva di Napoleone.

Il Congresso di Vienna, intenzionato a mettere la Francia in condizione di non nuocere, ritenne opportuno affidare quella strada a chi poteva e voleva difenderla e, anzi, l'aveva a suo tempo difesa. Il 26 dicembre, a Genova, si rimetteva il governo della Repubblica. La comunità di Castelfranco decideva di cambiare il nome del proprio villaggio in Castelvittorio, mentre Dolceacqua diventava sede di Giudice Mandamentale. La Contea di Ventimiglia si ritrovò a far corpo con il Piemonte e con la restante Liguria. Per la seconda volta nel giro di pochi anni si presentava l'occasione di ricostituire la Provincia di Ventimiglia. Ma ciò non avvenne. La Ligiria formò due Divisioni, Genova e Nizza. Quest'ultima comprese dunque tre province: Nizza, San Remo e Oneglia, e la Contea venne divisa fra le prime due. Stupisce che l'importanza di una regione la quale presenta così chiari confini, strade così naturalmente accentuate sul capoluogo, un'economia così evidentemente unitaria e un'antica tradizione ed un nome illustre potesse sfuggire all'attenzione del riordinatore amministrativo. Che la circostanza fosse sfuggita alla Francia, la quale costruiva scompaginando per calcolo situazioni preesistenti, si capisce, ma come lo fosse al Piemonte, che aveva fatto tanto per acquistarla e di cui essa era naturale appendice economica, non si capisce davvero. Non si comprendeva infatti come Torino non avesse intuito il danno che avrebbe recato all'economia locale con tale sistemazione e come fosse davvero assurdo obbligare uno di Tenda a recarsi presso gli uffici prefettizi a Nizza, e uno di Airole a Sanremo, invece di trovarli a Ventimiglia, loro capoluogo naturale. Ma forse la decisione fu presa per altri motivi ritenuti più importanti, se pur in realtà non li fossero.

La suscettibilità dei Nizzardi, che già perdevano il privilegio del porto franco, la più vasta area abitata di San Remo rispetto a quella di Ventimiglia - sotto l'Impero Francese estremamente decaduta - fecero molto più impressione, nella mente dei riorganizzatori, di tutti gli altri argomenti storici, geografici ed economici. Si costruì su quell'illusione ottica. L'Italia ne pagherà le conseguenze quando nel 1860 cederà il circondario di Nizza alla Francia. Il 22 gennaio 1815 San Remo festeggiava l'avvenuta adesione allo Stato Sardo. Con questa annessione, il territorio dell'antica Contea di Ventimiglia guadagnava la sua integrità verso Levante. Il 28 giugno 1815, il Re di Sardegna scriveva al Vicario capitolare invitandolo a solennizzare la vittoria, del giorno 19, contro le truppe francesi. Dopo la vittoria di Waterloo, chiusa la parentesi napoleonica, Vittorio Emanuele i cercava  di promuovere l'ordine e la tranquillità nei suoi stati. Sempre ai Savoia il Congresso di Vienna assegnava il Protettorato sul Principato di Monaco.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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