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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

Sterilgarda richiede il Green Pass a tutti i dipendenti

L'introduzione del “Green Pass”, il documento che certifica di aver ricevuto almeno la prima dose di vaccino, non è stato risparmiato dalle critiche.

Sterilgarda richiede il Green Pass a tutti i dipendenti

L’introduzione del “Green Pass”, il documento che certifica di aver ricevuto almeno la prima dose di vaccino, non è stato risparmiato dalle critiche. Generalmente viene ritenuto una misura estrema a fronte di una situazione che, secondo alcuni, potrebbe essere risolta con restrizioni meno invasive. Eppure, il Green Pass è già in funzione a tutti gli effetti e sembra che verrà applicato a diversi ambienti. Si guarda soprattutto ai lavori a contatto con il pubblico, ma anche al settore alimentare. Sterilgarda, una grossa azienda del Nord Italia per la produzione di latte e derivati, lo imporrà ai propri fornitori e ai dipendenti.

Il Green Pass è obbligatorio per la legge?

Molte persone non si sono ancora convinte a fare il vaccino e, piuttosto di cedere, preferiscono chiudersi in casa. Questo spiega l’aumento di iscritti registrato da ogni casinò online italiano, un settore che già era esploso con la pandemia, e dai principali servizi di streaming. Chi non ha il “via libera” verde, sarà sempre più limitato: non potrà viaggiare, partecipare a diversi eventi e nemmeno accedere alle sale interne dei ristoranti. In pratica, vaccinarsi è un obbligo se si vuole mantenere la vita sociale e non si è disposti a rinunciare a tante comodità. La legge lascia ai cittadini la libertà di scelta, ma chi è contrario si sente con le spalle al muro.

Sterilgarda lo impone ai dipendenti

La società del settore alimentare Sterilgarda ha comunque preso una una decisione drastica: i dipendenti sono caldamente invitati a vaccinarsi. Chi non è d’accordo verrà lasciato a casa, dove potrà continuare a giocare con i giri gratis sulle slot online. Per recarsi sul luogo di lavoro, però, sarà necessario il passaporto vaccinale. La comunicazione è avvenuta lunedì 26 luglio con una lettera alle oltre 600 persone esterne che si recano regolarmente negli stabilimenti, con una precisazione: “l’obbligo è espressione diretta dell’esecuzione dei reciproci doveri imprenditoriali secondo correttezza e buona fede nel rispetto in particolare del diritto alla salute di ognuno”. La regola vale anche per i 338 dipendenti diretti, che dovranno ugualmente esibire il certificato per iniziare il turno di lavoro. Dal 1 settembre 2021, chi non lo avrà sarà sospeso della prestazione prevista e sostituito, senza se e senza ma.

Qual è il vero motivo del provvedimento?

Non tutti hanno preso bene la novità: in particolare, c’è chi sospetta che possa essere un tentativo di licenziamento di massa. Risponde Silvia Sarzi, portavoce di Sterilgarda: “Queste decisioni sono state prese per sensibilizzare le aziende dei fornitori e i lavoratori interni, non per liquidare qualcuno. In oltre cinquant’anni di attività non abbiamo mai licenziato.

Abbiamo concepito il provvedimento per salvaguardare tutti i lavoratori e il diritto al lavoro e alla salute. Avere il Green pass per noi è una scelta civica ed etica”. C’è chi invece si lamenta dei possibili effetti collaterali, ma va ricordato che anche non vaccinarsi comporta dei rischi. E più si sale con l’età, più i sintomi del virus si fanno pericolosi.

Perché vaccinarsi?

I numeri parlano chiaro: i vaccini che vengono somministrati in Italia (Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria di AstraZeneca) hanno percentuali di copertura molto alte, tali da assicurare la quasi totale immunità. L’efficacia complessiva nel prevenire l’infezione è infatti superiore al 70% nei vaccinati con ciclo incompleto, di oltre l’88% per i vaccinati con ciclo completo. Inoltre, dall’Istituto Superiore di Sanità emerge come per i non vaccinati aumenti il rischio di contrarre l’infezione ed essere ricoverati in ospedale, finire in terapia intensiva o anche morire.

Sterilgarda fa la sua parte

Sterilgarda vuole lanciare un messaggio chiaro: vaccinarsi è un obbligo morale, se si ha a cuore la salute propria e dei colleghi. Il Green Pass non deve quindi essere percepito come un obbligo ma come una responsabilità per evitare l’aumento dei contagi; in ogni caso il 9 agosto verrà stabilito con il sindacato interno e il medico del lavoro come introdurre il requisito del Green Pass in azienda.

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