ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Ventimiglia Vallecrosia...

Ventimiglia Vallecrosia Bordighera | 08 febbraio 2017, 17:00

Chiuso per Facebook

Chiuso per Facebook

L’ho guardato, il video di Antonio Carli e Giovanni Cammalleri pubblicato sulla loro pagina Facebook, dove i due “opinionisti” mostrano tutto quello che a Imperia è chiuso. Tantissimi negozi, il teatro, l’ex consorzio agrario, l’ex Banca d’Italia, l’Agnesi, in pratica mezza città è chiusa.

Alla fine mi sentivo depresso e divertito allo stesso tempo, tipica reazione alla comicità di denuncia che sul web trova sempre più spazio. Ci troviamo su un terreno misto, perciò molto difficile da attraversare senza incorrere in qualche guaio. Giornalismo partecipativo, spettacolo, satira, parodia, tutto amplificato dalle reti sociali (il video ha raggiunto 23.000 visualizzazioni). Volevo capire se c’era qualche appiglio per l’immancabile polemica che ha seguito la sua diffusione, ma non l’ho trovato.

Qualcuno s’è lamentato perché il suo negozio non era chiuso, ma semplicemente spostato in un altro locale. In effetti, alcuni esercizi commerciali passati in rassegna da Carli e Cammalleri si erano trasferiti nei paraggi, in un caso - l’ottica di Roberta Saglietto, che ha chiesto una smentita e ha “ringraziato” per il danno d’immagine - di pochissimi metri nella medesima via.

Prevedibilmente, sono fioccati i commenti più disparati. Gli autori e protagonisti del video, tacciati di essere pseudo giornalisti che hanno rimediato una figuraccia, si sono difesi sostenendo che nelle riprese nessuna azienda è stata menzionata direttamente, anche se certo gli imperiesi hanno riconosciuto ogni singola serranda. Inoltre, hanno affermato che gli stessi negozianti che si sentivano danneggiati, hanno cavalcato il post per ottenere una bella visibilità.

In una forma molto più “soft” e fortunatamente priva dei peggiori insulti che si vedono altrove sui social network, questo caso fa riflettere ancora una volta su quanto sia complicato instaurare una conversazione pacifica e costruttiva su Facebook. È tutto bianco o nero, bello o brutto, giusto o sbagliato.

La contrapposizione manichea della realtà ha raggiunto l’apice, a livello locale, con la nota vicenda del marito turco, che avrebbe preteso il trasferimento della moglie, la quale aveva appena partorito, in una stanza singola dell’ospedale, perché lui non avrebbe gradito la presenza di altri uomini. Dal post su Facebook che segnalava il presunto episodio, è partita una spirale di reazioni assurde, spesso razziste, senza risparmiare il politico di turno (il consigliere della Lega Nord, Alessandro Piana, ha parlato di “folli dettami dell’Islam”).

Poi è stato accertato che il turco in questione, Murat Kirik, non si era per nulla comportato da marito retrogrado come molti avevano supposto. La direzione dell’Asl ha spiegato che la neo-mamma era stata trasferita di stanza per motivi sanitari. Sono certo che il filone “polemiche del web fini a se stesse” continuerà a fornire spunti ineguagliabili, con cui raccontare i buoni contro i cattivi. In qualche caso - magra consolazione - potremo cavarcela con una risata liberatoria.

Luca Re

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium