Primo maggio: l'augurio di Massimo Bolla e l'invito alla "politica locale"

“Ieri ho ricevuto un invito via mail. Il locale circolo PD, che ormai mi considera un pericoloso dissidente, mi ha invitato ad una rostellata in onore di due persone candidate nella lista del sindaco uscente. E’ il guaio degli invii automatici. Sei nell’indirizzario e lì rimani, malgrado tutto.

Ho cortesemente declinato l’invito per ovvie ragioni, ma non ho potuto fare a meno di constatare che, contrariamente a quanto dichiarato, anche i genduso boys ricorrono alle cene ed agli aperitivi per fare campagna elettorale. E lo fanno nella giornata in cui si festeggia il lavoro. Una data importante, fortemente  simbolica per chi, come me, ha una cultura di sinistra. 

Io preferisco celebrare questa data dedicando un pensiero al lavoro. A chi il lavoro non l’ha più , a chi non riesce ad averlo, a coloro che lavorano a stipendio ridotto, agli esodati, ai cassintegrati, a chi è in mobilità, a chi in solidarietà, a chi lavora a chiamata, a tempo,  a progetto, a giornate alterne,  a sprazzi, per grazia ricevuta. A chi di lavoro muore.  Ancora.

Perché l’economia non tira, perché l’impresa tentata  non ha avuto fortuna. E’ vero, un amministratore pubblico non può “dare lavoro”, ma deve impegnarsi  a creare le condizioni perché il lavoro ci sia. Facendo scelte. Investendo risorse. Equilibrando interventi di sussistenza per chi proprio non ce la fa con investimenti per lo sviluppo.  Anche nel piccolo un amministratore pubblico può “fare lavoro”, se ci crede, se sa guardare oltre il limitato ed affumicato orizzonte di una campagna elettorale a base di rostelle.

Buon  Primomaggio  a tutti”.

Massimo “Mosquito” Bolla