Gianni Calvi dice la sua sulla Notte Bianca appena conclusasi a Sanremo.
"Quattro gatti che seviziano gli strumenti musicali, invero un paio di situazioni degne vi erano, delle gentili signore che tentano di danzare, una ragazza in un bicchiere, negozi chiusi, qualche altra belinata e un po' di gente per strada e subito ci si braga a gridare al grande successo ed alla risoluzione di tutti i problemi della città. E il primo cittadino 'spara' ai gufi che temevano la pioggia aggiungendo che ci saranno anche le Frecce Tricolori, nemmeno le pilotasse lui.
Gli è andata male con la boutade dei dipendenti ladroni ed ora tenta di risollevare le quotazioni ormai inesorabilmente al ribasso, ammannendoci 'Panem et circenses'. Per caso nella sua megalomania è arrivato ad identificarsi con un Cesare della Roma Imperiale?
Chiss'à cosa ne pensano gli abitanti del Suseneo Inferiore della Notte Bianca, forse con i denari regalati ai parenti di Lele per quattro manifesti stupidi, e mi limito, un tappetto di cemento per la strada ed una balaustra al ponte ci uscivano. Nella foto pubblicata vedo tre personaggi tutti sorridenti, quello in mezzo a essere sinceri un po' meno, forse è ancora attapirato per l'insuccesso della sua campagna promozionale (non preoccuparti anche il Ligabue dapprima non venne apprezzato) e constatato lo stato in cui versa la città mi domando cosa avranno da spassarsela tanto. Forse che oggi più che mai sia valido il detto 'Risus abundat in ore stultorum?' E poi c'è chi dice che il latino non serve perchè è una lingua morta.
Ave Gianni Calvi".
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